Modello di Guida all'installazione - Server Cassette postali
Si applica a: Exchange Server 2010 SP2, Exchange Server 2010 SP3
Ultima modifica dell'argomento: 2016-11-28
Questo argomento costituisce un modello di Guida all'installazione che può essere utilizzato come punto di partenza per la documentazione formale delle procedure di build dell'organizzazione per i server Microsoft Exchange Server 2010 in cui è installato il ruolo Cassette postali.
Il modello include le sezioni principali seguenti:
Riepilogo generale
Configurazione del server
Procedure di verifica
Installazione di ruoli del server di Exchange
Configurazione dei ruoli del server di Exchange Server
Appendice: Configurazione del server
Per fornire un esempio, nel modello viene utilizzata una società fittizia di nome Contoso. Questo modello, insieme ai modelli per altri ruoli del server, è disponibile per il download come pacchetto in formato ZIP nel sito Microsoft Exchange Server 2010 Install Guide Templates (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkID=187961).
Riepilogo generale
Questo documento ha lo scopo di illustrare le attività di installazione e configurazione necessarie per installare il ruolo del server Cassette postali di Exchange 2010 nella piattaforma Windows Server 2008.
Motivazioni aziendali
L'utilizzo di una Guida all'installazione consente alla società Contoso di garantire la standardizzazione a livello dell'intera azienda, riducendo in tal modo il costo totale di proprietà e semplificando la risoluzione dei problemi.
Ambito
L'ambito di questo documento è limitato all'installazione di un server Cassette postali di Exchange 2010 per la società Contoso nella versione x64 del sistema operativo Windows Server 2008 (SP2 o R2).
Prerequisiti
L'amministratore deve conoscere a fondo i concetti di base di Windows Server 2008, Exchange 2010, Exchange Management Console e Exchange Management Shell, della riga di comando e di varie utilità di sistema. Il presente documento non offre una descrizione dettagliata delle utilità di sistema e si limita a illustrare le funzioni necessarie per completare le attività descritte.
Prima di implementare il ruolo del server, l'amministratore dovrebbe inoltre leggere l'argomento Panoramica sul ruolo del server Cassette postali della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187526).
Presupposti
In questo documento si presuppone che, in base alle norme di riferimento aziendali, nel server Accesso client interessato sia installato Windows Server 2008 x64 Edition, con gli ultimi Service Pack e aggiornamenti rapidi approvati, oltre ai prerequisiti di sistema seguenti:
Microsoft .NET Framework 3.5 SP1 e l'aggiornamento per .NET Framework 3.5 SP1. Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 959209 della Microsoft Knowledge Base, È disponibile un aggiornamento per .NET Framework 3.5 Service Pack 1 (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=3052\&kbid=959209).
Windows Management Framework (Windows Remote Management 2.0 e Windows PowerShell 2.0).
Nel presente documento si presuppone che la procedura di preparazione relativa a foresta e dominio sia stata completata secondo le istruzioni fornite nell'argomento Preparazione di Active Directory e dei domini nella Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187262).
Nel presente documento si presuppone che per le attività relative a Exchange verrà utilizzato un account con ruolo Gestione server, come illustrato nell'articolo Gestione server della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187265).
Nel presente documento si presuppone inoltre che Exchange 2010 Windows Server 2008 e Windows Server 2008 siano protetti secondo quanto previsto dalle procedure consigliate illustrate nell'articolo Windows Server 2008 Security Guide (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=122593).
Importante
Le procedure descritte in questo documento devono essere eseguite in modo sequenziale. Se si apportano modifiche senza rispettare la sequenza, si potrebbero ottenere risultati imprevisti.
Configurazione del server
Per questa sezione sono necessari i supporti indicati di seguito.
- File di installazione di Windows Server 2008
In questa sezione verranno illustrate le procedure seguenti:
Verifica aggiuntiva del software
Configurazione delle interfacce di rete
Configurazione unità
Installazione dell'aggiornamento rapido per Windows Server 2008
Configurazione dell'appartenenza a un dominio
Verifica degli amministratori locali
Reimpostazione della password dell'account amministratore locale
Installazione degli strumenti di debug
Modifiche al file di paging
Autorizzazioni per le unità
Verifica aggiuntiva del software
Verificare che Desktop remoto sia abilitato.
Se si desidera, installare Microsoft Network Monitor (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=86611).
Configurazione delle interfacce di rete
Accedere al server con un account a cui sia stato delegato almeno l'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start > Pannello di controllo e quindi fare doppio clic su Centro connessioni di rete e condivisione.
Fare clic su Gestisci connessioni di rete.
Individuare la connessione per la rete interna e rinominarla in base agli standard di denominazione dell'organizzazione.
Fare clic con il pulsante destro del mouse sulla connessione, quindi scegliere Proprietà.
Per Internet Protocol versione 4 (TCP/IPv4), aggiungere quanto segue:
Indirizzo IP statico, Subnet mask e Gateway
Indirizzi IP dei server DNS
Selezionare la casella di controllo Aggiungi suffissi principali del suffisso DNS primario.
Indirizzi IP WINS (se si utilizza WINS)
Se si utilizza Internet Protocol Versione 6 (TCP/IPv6), configurare le impostazioni di IPv6 in base agli standard di rete dell'organizzazione.
Configurazione unità
Connettersi al server tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start, Strumenti di amministrazione e selezionare Gestione computer.
Espandere Archiviazione e fare clic su Gestione disco.
Utilizzando lo snap-in Gestione disco di Microsoft Management Console (MMC), formattare, rinominare e assegnare le Lettere di unità in modo che i volumi e l'unità DVD rispecchino la configurazione appropriata del server. Per informazioni sulla configurazione da utilizzare per le unità, fare riferimento all'appendice LUN per database e registri, alla fine del presente documento.
Configurazione unità
LUN Lettera di unità Sintassi 1
C
Sistema operativo, file binari e i registri di verifica di Exchange
2
E
Database di Exchange
4
L
Registri delle transazioni di Exchange
5-x
--
Unità aggiuntive per database e registri
6
Z
Unità DVD
Installazione dell'aggiornamento rapido per Windows Server 2008
Connettersi al server tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Recuperare gli ultimi aggiornamenti rapidi approvati dalla società per la versione di Windows Server 2008 x64 (SP2 o R2) in uso e copiarli nel server.
Avviare il programma di installazione degli aggiornamenti rapidi utilizzando uno dei due metodi seguenti:
Fare doppio clic sul file e seguire le istruzioni della GUI.
Eseguire un'installazione invisibile all'utente utilizzando il comando seguente da un prompt dei comandi con privilegi amministrativi:
<hotfix>.msu /quiet /norestart
Se vengono visualizzate finestre di dialogo per segnalare che non è stata trovata una firma digitale, fare clic su Sì.
Nota
Negli ambienti in cui non sono stati distribuiti i modelli di sicurezza di Windows tali finestre di dialogo non vengono visualizzate.
Attendere che vengano completate tutte le operazioni di copia dei file, quindi riavviare il server. È possibile utilizzare la scheda Processi di Gestione attività Windows per monitorare lo stato dell'installazione degli aggiornamenti rapidi. L'installazione degli aggiornamenti rapidi termina alla chiusura del processo wusa.exe.
Configurazione dell'appartenenza a un dominio
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start, fare clic con il pulsante destro del mouse su Risorse del computer e quindi scegliere Proprietà.
Nella sezione Impostazioni relative a nome computer, dominio e gruppo di lavoro fare clic su Cambia impostazioni.
Fare clic su Cambia.
Selezionare il pulsante di opzione Dominio e quindi immettere il nome di dominio appropriato.
Immettere le credenziali appropriate.
Fare clic su OK e nuovamente su OK.
Fare clic su OK per chiudere la finestra Proprietà sistema.
Riavviare il server.
Verifica degli amministratori locali
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Verificare che l'account Domain Admins e l'account utente che verrà utilizzato per eseguire l'installazione di Exchange siano membri del gruppo Administrators locale del server e, se non lo sono, aggiungerveli.
Verificare che il proprio account utente sia membro di un gruppo appartenente al gruppo Administrators locale sul server Windows Server 2008. In caso contrario, prima di continuare, effettuare l'accesso utilizzando un account che sia membro del gruppo Administrators locale.
Reimpostazione della password dell'account amministratore locale
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start, fare clic con il pulsante destro del mouse su Computer e quindi scegliere Gestione.
Espandere i nodi fino a Configurazione\Utenti e gruppi locali\Utenti.
Fare clic con il pulsante destro del mouse su Administrator e quindi scegliere Imposta password. Modificare la password in modo che soddisfi requisiti di complessità forte.
Installazione degli strumenti di debug
In questa sezione vengono illustrati numerosi strumenti utili che aiutano gli amministratori nella risoluzione dei problemi di Exchange.
Gli strumenti di debug per Windows consentono agli amministratori di eseguire il debug dei processi che influiscono negativamente sui servizi e di determinare le cause principali dei problemi.
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Scaricare e installare i più recenti strumenti di debug a 64 bit dal sito Install Debugging Tools for Windows 64-bit Version (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkID=123594).
Modifiche al file di paging
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start, fare clic con il pulsante destro del mouse su Computer e quindi scegliere Proprietà.
Selezionare Impostazioni di sistema avanzate.
In Avvio e ripristino fare clic su Impostazioni.
In Scrivi informazioni di debug selezionare Immagine della memoria Kernel nell'elenco a discesa relativo all'immagine di memoria.
Fare clic su OK.
In Prestazioni fare clic su Impostazioni.
Fare clic sulla scheda Avanzate.
In Memoria virtuale fare clic su Cambia.
Sui server che dispongono di un'unità dedicata per i file di paging, effettuare la procedura seguente:
Nell'elenco Unità fare clic su C: e quindi su Dimensioni personalizzate.
Per l'unità C:, impostare Dimensioni iniziali (MB) su un valore di almeno 200 MB. (Windows richiede da 150 MB a 2 GB di spazio per il file di paging a seconda del carico del server e della quantità di RAM fisica disponibile per lo spazio del file di paging sul volume di avvio quando Windows è configurato per un'immagine della memoria del kernel. Non è pertanto necessario aumentare la dimensione.)
Per l'unità C:, impostare il valore Dimensioni massime (MB) sullo stesso valore impostato per Dimensioni iniziali.
Nell'elenco Unità selezionare l'unità del file di paging (ad esempio l'unità P), quindi fare clic su Dimensioni personalizzate.
Nella casella Dimensioni iniziali (MB) digitare il risultato di uno dei calcoli seguenti:
Se il server dispone di meno di 8 GB di RAM, moltiplicare per 1,5 la dimensione della RAM.
Se il server dispone di 8 GB o più di RAM, aggiungere 10 MB alla dimensione della RAM.
Nella casella Dimensioni massime (MB) digitare la stessa dimensione immessa nella casella Dimensioni iniziali.
Eliminare tutti gli altri file di paging.
Fare clic su OK.
Sui server che non dispongono di un'unità dedicata per il file di paging attenersi alla procedura seguente:
Nell'elenco Unità fare clic su C: e quindi su Dimensioni personalizzate.
Per l'unità C:, digitare nella casella Dimensioni iniziali (MB) il risultato di uno dei calcoli seguenti:
Se il server dispone di meno di 8 GB di RAM, moltiplicare per 1,5 la dimensione della RAM.
Se il server dispone di 8 GB o più di RAM, aggiungere 10 MB alla dimensione della RAM.
Eliminare tutti gli altri file di paging.
Fare clic su OK.
Fare due volte clic su OK per chiudere la finestra di dialogo Proprietà di sistema.
Fare clic su No se viene chiesto di riavviare il sistema.
Nota
Per ulteriori informazioni sulle impostazioni consigliate per il file di paging, vedere i seguenti articoli della Microsoft Knowledge Base: Come determinare le dimensioni corrette del file di paging per le versioni a 64 bit di Windows (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=3052&kbid=889654) e Panoramica delle opzioni relative ai file di immagine della memoria per Windows Server 2003 Windows XP e Windows 2000 (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=3052&kbid=254649).
Autorizzazioni per le unità
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start e quindi scegliere Computer.
Fare clic con il pulsante destro del mouse sull'unità D e quindi scegliere Proprietà.
Fare clic sulla scheda Sicurezza.
Fare clic su Modifica.
Fare clic Aggiungi e quindi selezionare il server locale in Percorsi.
Concedere i diritti descritti nella tabella seguente.
Autorizzazioni per le unità
Account Autorizzazioni Amministratori
Controllo completo
SYSTEM
Controllo completo
Utenti autenticati
Lettura ed esecuzione, Visualizzazione contenuto, Lettura
CREATOR OWNER
Controllo completo
Fare clic sul pulsante Avanzate.
Selezionare la voce di autorizzazione CREATOR OWNER e quindi fare clic su Visualizza/Modifica.
Selezionare Solo sottocartelle e file dall'elenco a discesa.
Fare due volte clic su OK.
Fare clic su OK per chiudere la finestra delle proprietà dell'unità.
Ripetere i passaggi da 3 a 12 per ogni unità aggiuntiva (diversa dall'unità C).
Procedure di verifica
In questa sezione verranno illustrate le procedure seguenti:
Verifica dell'unità organizzativa
Verifica del sito Active Directory
Verifica diagnostica dei controller di dominio
Verifica di Exchange Best Practices Analyzer
Importante
Le procedure descritte in questo documento devono essere eseguite in modo sequenziale. Se si apportano modifiche senza rispettare la sequenza, si potrebbero ottenere risultati imprevisti.
Verifica dell'unità organizzativa
Inviare al gruppo operativo una richiesta di modifica e chiedere che l'oggetto computer venga spostato nell'unità organizzativa appropriata.
Verifica del sito Active Directory
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Aprire una finestra del prompt dei comandi.
Verificare che il server si trovi nel dominio e nel sito Active Directory corretti. Al prompt dei comandi digitare quanto segue:
NLTEST /server:%COMPUTERNAME% /dsgetsite
Verrà visualizzato il nome del sito Active Directory a cui appartiene il server. Se il server non si trova nel sito Active Directory corretto, inviare al gruppo operativo appropriato una richiesta di modifica per spostare il server nel sito Active Directory corretto.
Verifica diagnostica dei controller di dominio
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Aprire una finestra del prompt dei comandi e modificare i percorsi per l'unità C.
Eseguire il comando seguente:
dcdiag /s:<Domain Controller> /f:c:\dcdiag.log
Nota
Cambiare <controller di dominio>, passando a un controller di dominio che si trova nello stesso sito Active Directory del server Exchange.
Esaminare l'output del file C:\dcdiag.log e verificare che non vi siano problemi di connettività con il controller di dominio locale.
Ripetere i passaggi 3 e 4 per ciascun controller di dominio nel sito Active Directory locale.
Nota
DCDiag (strumento di diagnostica del controller di dominio) è uno strumento di supporto di Windows che consente di verificare la connettività di rete e la risoluzione DNS per i controller di dominio. Se l'account utilizzato non dispone di privilegi amministrativi, è possibile che non vengano superati vari test sotto l'intestazione Esecuzione dei test principali. Se i test di connettività hanno avuto esito positivo, questi test possono essere ignorati. Nel file di registro potrebbe essere inoltre indicato che alcuni test di convalida del servizio non hanno avuto esito positivo. È possibile ignorare tali messaggi se i servizi non si trovano nel controller di dominio.
Verifica Exchange Best Practices Analyzer
Le funzionalità Microsoft Exchange Analyzer consentono agli amministratori di risolvere vari problemi di supporto operativo. Connettersi tramite Desktop remoto a un server presente nell'ambiente in cui siano installati gli strumenti di gestione di Exchange 2010 SP1 (o versioni successive) e accedere mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start > Programmi > Microsoft Exchange Server 2010, quindi selezionare Exchange Management Console.
Aprire il nodo Casella degli strumenti.
Fare doppio clic su Best Practices Analyzer
Verificare la disponibilità di eventuali aggiornamenti al motore di Best Practices Analyzer e applicarli.
Fornire le informazioni appropriate per connettersi a Active Directory, quindi fare clic su Connessione al server Active Directory.
In Avvia una nuova analisi Best Practices selezionare Controllo stato, quindi fare clic su Avvia l'analisi.
Esaminare il rapporto e intraprendere le azioni appropriate in caso di eventuali errori o avvisi riportati negli articoli relativi alla risoluzione forniti in Best Practices Analyzer.
Installazione di ruoli del server di Exchange
Per questa sezione sono necessari i supporti indicati di seguito.
- File di installazione di Microsoft Exchange Server 2010
In questa sezione verranno illustrate le procedure seguenti:
Installazione di prerequisiti per Exchange 2010:
Windows Server 2008 SP2
Oppure
Windows Server 2008 R2
Installazione di Exchange 2010
Installazione dell'aggiornamento cumulativo per Exchange 2010
Configurazione Product Key
Verifica delle prestazioni del sistema
Creazione di cassette postali di prova
Importante
Le procedure descritte in questo documento devono essere eseguite in modo sequenziale. Se si apportano modifiche senza rispettare la sequenza, si potrebbero ottenere risultati imprevisti.
Installazione dei prerequisiti di Exchange 2010 per Windows Server 2008 SP2
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Aprire una finestra del prompt dei comandi amministrativo.
Installare il pacchetto Microsoft Filter. Per i dettagli, vedere Convertitore per Office System 2007: Microsoft Filter Pack (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=137042).
Aprire un prompt dei comandi con privilegi elevati, accedere alla cartella \Setup\ServerRoles\Common sul supporto di installazione di Exchange 2010 e utilizzare uno dei comandi seguenti per installare i componenti del sistema operativo necessari:
ServerManagerCmd -ip Exchange-MBX.xml -Restart
Installazione dei prerequisiti di Exchange 2010 per Windows Server 2008 R2
Connettersi al server tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Installare il pacchetto Microsoft Filter. Per i dettagli, vedere Convertitore per Office System 2007: Microsoft Filter Pack (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=137042).
Nel menu Start selezionare Tutti i programmi > Accessori >Windows PowerShell. Aprire una console Windows PowerShell con privilegi elevati ed eseguire il comando riportato di seguito:
Import-Module ServerManager
Utilizzare il cmdlet Add-WindowsFeature per installare i componenti necessari del sistema operativo:
Add-WindowsFeature NET-Framework,RSAT-ADDS,Web-Server,Web-Basic-Auth,Web-Windows-Auth,Web-Metabase,Web-Net-Ext,Web-Lgcy-Mgmt-Console,WAS-Process-Model,RSAT-Web-Server -Restart
Installazione di Exchange 2010
In questo documento, per l'installazione dei ruoli del server di Exchange 2010 viene utilizzato il metodo dalla riga di comando. È tuttavia possibile utilizzare anche una GUI denominata Installazione guidata. Per ulteriori informazioni su come utilizzare l'Installazione guidata per installare un ruolo del server di Exchange 2010, vedere l'argomento Installazione personalizzata di Exchange 2010 della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187220).
Importante
Quando si installa il primo ruolo del server Cassette postali in un'organizzazione che non include alcuna versione di Microsoft Exchange e si utilizzano computer client che eseguono Microsoft Office Outlook 2003, è necessario specificare anche il parametro di configurazione facoltativo /EnableLegacyOutlook. Inoltre, se si tratta del primo ruolo del server di Exchange 2010 installato in un ambiente che non include alcuna versione di Microsoft Exchange, è necessario specificare anche il parametro di configurazione /OrganizationName.
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale. Se nel server Exchange è stato effettuato il provisioning per l'installazione delegata, all'account deve essere delegato il ruolo Gestione server, Installazione delegata oppure un ruolo superiore.
Seguire la procedura illustrata nell'argomento Installazione di Exchange 2010 in modalità automatica della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187229). Il comando seguente, ad esempio, installa il ruolo del server Cassette postali e specifica un nome di database personalizzato, un percorso di database e un percorso per il file di registro delle transazioni.
setup.com /r:M /mdbName: "<Server Name> MBX DB1" /dbfilepath: e:\MBXDB1\priv01.edb /logfolderpath: l:\log01
Non riavviare il server, anche se richiesto.
Installazione dell'aggiornamento cumulativo per Exchange 2010
Connettersi al server tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Recuperare l'ultimo aggiornamento cumulativo approvato dalla società e quindi copiarlo nel server.
Avviare il programma di installazione della patch di Windows Installer (il file MSP file) utilizzando uno dei due metodi seguenti:
Fare doppio clic sul file MSP e quindi seguire le istruzioni della GUI.
Eseguire un'installazione invisibile all'utente utilizzando il comando seguente da un prompt dei comandi con privilegi amministrativi:
msiexec /i <Path and filename of MSP file> /q
Se vengono visualizzate finestre di dialogo per segnalare che non è stata trovata una firma digitale, fare clic su Sì.
Nota
Tali finestre di dialogo vengono visualizzate solo negli ambienti in cui sono stati distribuiti i modelli di sicurezza di Windows.
Configurazione Product Key
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Seguire la procedura illustrata nell'argomento Immetti codice prodotto della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187234).
Configurazione della funzione di ricerca di Exchange
Connettersi al server tramite Desktop remoto, quindi effettuare l'accesso mediante un account a cui sia stato delegato l'accesso amministrativo locale.
Seguire la procedura illustrata nell'argomento Registrazione dei IFilter di Filter Pack con Exchange 2010 della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=187516).
Facoltativo: Se si desidera avere la possibilità di eseguire ricerche nei file PDF, installare Adobe PDF iFilter (https://www.adobe.com/support/downloads/detail.jsp?ftpID=5542) e seguire le istruzioni riportate nel documento Configuring PDF iFilter for MS Exchange Server 2007 (http://www.adobe.com/special/acrobat/configuring\_pdf\_ifilter\_for\_ms\_exchange\_server\_2007.pdf).
Nota
Le informazioni relative ai siti Web di terze parti contenute in questo argomento vengono fornite per facilitare la ricerca delle informazioni di supporto tecnico necessarie. Gli indirizzi URL sono soggetti a modifiche senza preavviso.
Verifica delle prestazioni del sistema
Per impostazione predefinita, in Exchange 2010 la gestione della pianificazione del processore del server viene ottimizzata per i servizi in background.
Connettersi al server tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso mediante un account che disponga dell'accesso amministrativo locale.
Fare clic su Start, fare clic con il pulsante destro del mouse su Computer e quindi scegliere Proprietà.
Selezionare Impostazioni di sistema avanzate.
In Prestazioni fare clic su Impostazioni.
Fare clic sulla scheda Avanzate.
Verificare che l'opzione Pianificazione processore sia impostata su Servizi in background.
Fare clic su OK.
Creazione di cassette postali di prova
Molte attività diagnostiche utilizzate per monitorare Exchange richiedono la creazione di cassette postali di prova nei server Cassette postali.
Connettersi al server Cassette postali di Exchange 2010 tramite Desktop remoto ed effettuare l'accesso con un account a cui siano stati delegati l'accesso amministrativo locale e il ruolo Gestione server o un ruolo superiore.
Fare clic su Start > Tutti i programmi > Microsoft Exchange Server 2010 e selezionare Exchange Management Shell.
Cambiare il percorso di directory in <Percorso di installazione di Exchange Server>\Scripts.
Digitare New-TestCasConnectivityUser.ps1 e premere INVIO.
Immettere una password temporanea e seguire le istruzioni visualizzate per creare le cassette postali di prova.
Configurazione dei ruoli del server di Exchange Server
In questa sezione verranno illustrate le procedure seguenti:
Configurazione del primo database
Configurazione del secondo database
Configurazione della gestione dei record
Configurazione del server di verifica messaggi
Altri database
Importante
Le procedure descritte in questo documento devono essere eseguite in modo sequenziale. Se si apportano modifiche senza rispettare la sequenza, si potrebbero ottenere risultati imprevisti.
Configurazione del primo database
Se durante l'installazione del server Cassette postali sono stati specificati i parametri /mdbname, /dbfilepath e /logfolderpath, è possibile ignorare questa sezione.
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Importante
I valori riportati nella seguente tabella sono esemplificativi, ovvero non si tratta di valori consigliati. Riesaminare tali valori in modo che riflettano quelli effettivi per la propria organizzazione.
Configurazione del primo database di Contoso
Parametro database Vecchio Nuovo esempio Nome
Database delle cassette postali <GUID>
<NomeServer> MBX DB 1
Percorso registro
%ProgramFiles%\Microsoft\Exchange Server\v14\Mailbox\Mailbox Database <GUID>
L:\LOG01
Percorso e nome file del database
%ProgramFiles%\Microsoft\Exchange Server\v14\Mailbox\Mailbox Database <GUID>\Mailbox database <GUID>.edb
E:\MBXDB1\Priv01.edb
Per smontare il database, eseguire il comando seguente:
Dismount-Database "Mailbox Database <GUID>"
Per modificare il nome del database Cassette postali, eseguire il comando seguente:
Set-MailboxDatabase "<Old DB Name>" -Name "<New DB Name>"
Per modificare il percorso dei registri delle transazioni del database e il percorso del file di database, eseguire il comando riportato di seguito:
Move-DatabasePath "<Database Name>" -LogFolderPath "<New Log Location>" -EdbFilePath "<New DB Path and FileName>"
Per montare il database, eseguire il comando seguente:
Mount-Database "<New DB Name>"
Configurazione del secondo database
Se durante l'installazione del ruolo del server Cassette postali è stato creato un database delle cartelle pubbliche, quest'ultimo si trova nel percorso predefinito. Se non è stato creato alcun database delle cartelle pubbliche, è possibile ignorare questa sezione.
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Importante
I valori riportati nella seguente tabella sono esemplificativi, ovvero non si tratta di valori consigliati. Riesaminare tali valori in modo che riflettano quelli effettivi per la propria organizzazione.
Configurazione del database delle cartelle pubbliche di Contoso
Parametro database Vecchio Nuovo esempio Nome
Database delle cartelle pubbliche <GUID>
<NomeServer> PUB Store 2
Percorso registro
%ProgramFiles%\Microsoft\Exchange Server\Mailbox\Public Folder Database <GUID>
L:\LOG02
Percorso e nome file del database
%ProgramFiles%\Microsoft\Exchange Server\Mailbox\Public Folder Database <GUID>\Public Folder database <GUID>.edb
E:\MBXDB2\Pub02.edb
Per smontare il database, eseguire il comando seguente:
Dismount-Database "Public Folder Database <GUID>"
Per modificare il nome del database delle cartelle pubbliche, eseguire il comando seguente:
Set-PublicFolderDatabase "<Old DB Name>" -Name "<New DB Name>"
Per modificare il percorso dei registri delle transazioni del database e il percorso del file di database, eseguire il comando riportato di seguito:
Move-DatabasePath "<Database Name>" -LogFolderPath "<New Log Location>" -EdbFilePath "<New DB Path and FileName>"
Per montare il database, eseguire il comando seguente:
Mount-Database "<New DB Name>"
Configurazione della gestione dei record
È possibile ignorare questa sezione se non è necessario modificare la pianificazione predefinita dell'Assistente cartelle gestite per l'applicazione delle impostazioni per la gestione dei record di messaggistica (MRM, Messaging Records Management).
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Per abilitare l'Assistente cartelle gestite, eseguire il comando seguente:
Set-MailboxServer <MailboxServerName> -ManagedFolderAssistantSchedule <AssistantSchedule>
Nota
Per le informazioni necessarie per i comandi, fare riferimento alla tabella "Configurazione della gestione dei record per Contoso" nell'appendice Configurazione del server alla fine di questo documento.
Configurazione del server di verifica messaggi
Se i parametri predefiniti per la verifica dei messaggi sono appropriati per l'ambiente, è possibile ignorare questa sezione.
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Per configurare le impostazioni di verifica dei messaggi, eseguire il comando seguente:
Set-MailboxServer <MailboxServerName> -MessageTrackingLogPath <LogPath> -MessageTrackingLogMaxAge <MaxAge> -MessageTrackingLogMaxDirectorySize <LogDirSize> -MessageTrackingLogMaxFileSize <LogFileSize> -MessageTrackingLogSubjectLoggingEnabled <SubjectLogEnabled>
Nota
Per le informazioni necessarie per i comandi, fare riferimento alla tabella "Configurazione della verifica dei messaggi per Contoso" nell'appendice Configurazione del server alla fine di questo documento.
Altri database
Avviare Exchange Management Shell con un account a cui sia stato delegato il ruolo Gestione server.
Per le informazioni necessarie per i comandi fare riferimento alle tabelle appropriate nell'appendice LUN per database e registri e nell'appendice Configurazione del database alla fine di questo documento.
Per creare il database, eseguire il comando seguente:
New-MailboxDatabase -Name "<DB Name>" -LogFolderPath <Transaction Log Location> -EdbFilePath <Database Path and FileName> -OfflineAddressBook <OfflineAddressBook> -PublicFolderDatabase <PFDatabase> | Set-MailboxDatabase -IssueWarningQuota <WarningQuota> -ProhibitSendQuota <SendQuota> -ProhibitSendReceiveQuota <SendReceiveQuota> -MailboxRetention <dd.hh:mm:ss> -DeletedItemRetention <dd.hh:mm:ss> -MaintenanceSchedule <MaintenanceSchedule> -QuotaNotificationSchedule <QuotaSchedule> -RetainDeletedItemsUntilBackup <RetainDeletedItemsUntilBackup>
Per montare il database, eseguire il comando seguente:
Mount-Database "<Database Name>"
Ripetere i passaggi 3 e 4 per ogni database da creare.
Appendice: Configurazione del server
In questa sezione sono disponibili le informazioni seguenti:
Configurazione della gestione dei record
Configurazione della verifica messaggi
Appendice LUN database / registri
Appendice Configurazione database
Configurazione della gestione dei record
Nella tabella seguente è riportata una configurazione di esempio, che può essere applicata al server Cassette postali in base alle proprie esigenze.
Importante
I valori riportati nella seguente tabella sono esemplificativi, ovvero non si tratta di valori consigliati. Modificare tali valori in modo che riflettano quelli effettivi per la propria organizzazione.
Configurazione della gestione dei record per Contoso
Parametro |
Valore predefinito |
Valore per Contoso |
Nome server |
<NomeServer> |
<NomeServer> |
Pianificazione Assistente cartelle gestite |
Dom.1.00-Dom.9.00, Lun.1.00-Lun.9.00, Mar.1.00-Mar.9.00, Mer.1.00-Mer.9.00, Gio.1.00-Gio.9.00, Ven.1.00-Ven. 9.00, Sab.1.00-Sab.9.00 |
"Dom.6.00-Dom.7.45", "Lun.6.00-Lun.7.45", "Mar.6.00-Mar.7.45", "Mer.6.00-Mer.7.45", "Gio.6.00-Gio.7.45", "Ven.6.00-Ven.7.45", "Sab.6.00-Sab.7.45" |
Configurazione della verifica messaggi
Nella tabella seguente è riportata una configurazione di esempio, che può essere applicata al server Cassette postali in base alle proprie esigenze.
Importante
I valori riportati nella seguente tabella sono esemplificativi, ovvero non si tratta di valori consigliati. Modificare tali valori in modo che riflettano quelli effettivi per la propria organizzazione.
Configurazione della verifica dei messaggi per Contoso
Parametro |
Valore predefinito |
Valore per Contoso |
Nome server |
<NomeServer> |
<NomeServer> |
Percorso del registro verifica messaggi |
<Percorso di installazione di Exchange>\TransportRoles\Logs\MessageTracking |
L:\exchsrvr\MessageTracking |
Registro verifica messaggi abilitato |
True |
True |
Limite di validità de registro verifica messaggi |
30.00:00:00 |
45.00:00:00 |
Dimensione massima directory dei registri verifica messaggi |
1 GB |
20 GB |
Dimensione massima file di registro verifica messaggi |
10 MB |
10 MB |
Registrazione oggetto registro di verifica abilitata |
True |
True |
Appendice LUN database / registri
Con la resilienza delle cassette postali non è necessario eseguire backup completi giornalieri, poiché la prima linea di difesa contro il danneggiamento fisico e la perdita dei dati è garantita dalle copie dei database e da altre funzionalità. Per l'esecuzione dei backup in un ambiente in cui è abilitata la resilienza delle cassette postali sono pertanto disponibili due approcci.
Utilizzare un'applicazione basata sul servizio Copia Shadow del volume (VSS, Volume Shadow Copy Service) e che supporti Exchange per eseguire le operazioni di backup e ripristino come necessario.
Utilizzare le funzionalità di protezione dei dati native di Exchange come metodologia di backup. Per ulteriori informazioni sulle funzionalità di protezione dei dati native di Exchange, vedere l'argomento Informazioni su backup, ripristino e ripristino di emergenza della Libreria TechNet per Exchange Server 2010 (https://technet.microsoft.com/it-it/library/dd876874(EXCHG.140).aspx).
A seconda del metodo di backup selezionato, è necessario modificare il layout dei LUN.
Exchange 2010 supporta le seguenti architetture di layout dei LUN:
Un singolo LUN per database Un'architettura con un singolo numero di unità logica per database implica l'inserimento del database e dei file di registro corrispondenti nello stesso numero di unità logica. Per distribuire l'architettura, è necessario disporre di due o più copie dei database in uso e non utilizzare una soluzione VSS basata su hardware.
Due LUN per database Con Exchange 2010, considerando il caso massimo di 100 database, il numero di LUN di cui viene effettuato il provisioning dipenderà dalla strategia di backup. Se l'obiettivo temporale di recupero (RTO, Recovery Time Objective) è limitato o se si utilizzano i cloni del Servizio Copia Shadow del volume per il recupero rapido, è consigliabile inserire ciascun database nel proprio numero di unità logica del registro delle transazioni e del database. Poiché in questo modo si supera il numero di lettere di unità disponibili, è necessario utilizzare i punti di montaggio del volume.
Due LUN per set di backup Un set di backup è il numero dei database di cui viene eseguito il backup completo in una notte. Una soluzione che prevede l'esecuzione del backup completo di 1/7 dei database nell'arco di una notte (ad esempio per mezzo di un backup mensile settimanale o bimestrale con backup incrementali o differenziali giornalieri) può contribuire a ridurre la complessità collocando tutti i database di cui eseguire il backup nello stesso numero di unità logica del database o del registro. Questo approccio consente di ridurre il numero di LUN sul server.
Due LUN per ogni Layout LUN / Database
In Exchange 2010 viene utilizzato il servizio Copia Shadow del volume incluso in Windows Server 2008 per creare le copie shadow del volume dei database e dei file di registro delle transazioni di Exchange 2010. Per informazioni di base sulla Copia Shadow del volume, incluse le tecniche degli snapshot e dei cloni, consultare il documento Best Practices for Using Volume Shadow Copy Service with Exchange Server 2003.
Exchange 2010 consente di effettuare snapshot VSS basati su software delle copie attive e passive del database. L'esecuzione di uno snapshot VSS della copia passiva riduce il carico I/O del disco dal LUN attivo sia durante il controllo dell'integrità del checksum (ESEUTIL) che durante la successiva copia su nastro o su disco.
La creazione di due LUN (registro e database) per un database era la procedura standard consigliata per Exchange 2003. In Exchange 2010, considerando il caso massimo di 100 database, il numero di LUN di cui viene effettuato il provisioning dipende dalla strategia di backup. Se l'obiettivo temporale di recupero (RTO, Recovery Time Objective) è molto limitato o se si utilizzano i cloni del Servizio Copia Shadow del volume per il recupero rapido, è consigliabile inserire ciascun database nel proprio numero di unità logica del registro delle transazioni e del database. A seconda del numero di LUN richiesti, può essere necessario utilizzare punti di montaggio per i volumi.
Alcuni vantaggi di questa strategia sono riportati di seguito:
Possibilità di utilizzo del servizio Copia Shadow del volume basato sull'hardware a livello di database, con la possibilità di eseguire il backup e il ripristino del singolo database.
Flessibilità nell'isolare le prestazioni tra i database quando non si condividono assi tra i numeri di unità logica.
Aumento del livello di affidabilità: gli eventuali problemi di capacità o danneggiamento relativi a un singolo LUN influiscono su un solo database.
Questa è anche la strategia consigliata per i database non interessati dalla resilienza delle cassette postali.
Di seguito sono riportati alcuni svantaggi di questa strategia:
100 database che utilizzano la resilienza delle cassette postali potrebbero richiedere 400 numeri di unità logica, pertanto è possibile che vengano superati i limiti massimi di alcuni array di archiviazione. 100 database che non utilizzano la resilienza delle cassette postali potrebbero richiedere 200 numeri di unità logica, pertanto è possibile che vengano superati i limiti massimi di alcuni array di archiviazione.
Un numero di unità logica diverso per ogni database comporta la presenza di più numeri di unità logica per server, aumentando i costi amministrativi e la complessità.
Nota
Nella seguente tabella MP sta per Mount Point (punto di montaggio). X e Y fanno riferimento a database univoci.
Approccio per la progettazione del LUN: due numeri di unità logica per database
Database |
Nome database |
Percorso database |
Nome file database |
Posizione registro transazioni |
LUN di ancoraggio |
-- |
E:\ |
-- |
L:\ |
DBx |
<NomeDAG> MBX DB x |
MP:\MDB06 |
Priv0x.edb |
MP:\LOG06 |
DBy |
<NomeDAG> MBX DB y |
MP:\MDB0y |
Priv0y.edb |
MP:\LOG0y |
… |
… |
… |
… |
… |
Un LUN per Database/Layout dei LUN
Un'architettura con un singolo numero di unità logica per database implica l'inserimento del database e dei file di registro corrispondenti nello stesso numero di unità logica. Per distribuire l'architettura, è necessario disporre di due o più copie e non utilizzare una soluzione VSS basata su hardware.
Alcuni vantaggi di questa strategia sono riportati di seguito:
Amministrazione dell'archiviazione semplificata con meno numeri di unità logica da gestire.
Potenziale riduzione del numero di processi di backup.
Flessibilità nell'isolare le prestazioni tra i database quando non si condividono assi tra i numeri di unità logica.
È importante osservare che questa strategia limita la capacità di eseguire le procedure di backup e ripristino del Servizio Copia Shadow del volume basato sull'hardware (ad esempio la clonazione degli snapshot). Per ulteriori informazioni sulla Copia Shadow del volume, consultare il documento Best Practices for Using Volume Shadow Copy Service with Exchange Server 2003.
Nota
Nella seguente tabella MP sta per Mount Point (punto di montaggio). X e Y fanno riferimento a database univoci.
Approccio per la progettazione del LUN: Un LUN per database
DB |
Nome database |
Percorso database |
Nome file database |
LUN di ancoraggio |
-- |
E:\ |
-- |
DBx |
<NomeDAG> MBX Store X |
MP: \ \MDBx \LOGx |
PrivX.edb |
DBy |
<NomeDAG> MBX Store Y |
MP: \ \MDBy \LOGy |
PrivY.edb |
… |
… |
… |
… |
Layout LUN / Database
In Exchange 2010 viene utilizzato il servizio Copia Shadow del volume incluso in Windows Server 2008 per creare le copie shadow del volume dei database e dei file di registro delle transazioni di Exchange 2010. Per informazioni di base sulla Copia Shadow del volume, incluse le tecniche degli snapshot e dei cloni, consultare il documento Procedure consigliate per l'uso del servizio Copia shadow del volume con Exchange Server 2003.
Exchange 2010 consente di effettuare snapshot VSS basati su software delle copie attive e passive del database. L'esecuzione di uno snapshot VSS della copia passiva riduce il carico I/O del disco dal LUN attivo sia durante il controllo dell'integrità del checksum (ESEUTIL) che durante la successiva copia su nastro o su disco.
La procedura consigliata standard per Exchange 2003 prevede la creazione di due LUN per database (registro e database). In Exchange 2010, considerando il caso massimo di 100 database, il numero di LUN di cui viene effettuato il provisioning dipende dalla strategia di backup. Se l'obiettivo temporale di recupero (RTO, Recovery Time Objective) è molto limitato o se si utilizzano i cloni del Servizio Copia Shadow del volume per il recupero rapido, è consigliabile inserire ciascun database nel proprio numero di unità logica del registro delle transazioni e del database. A seconda del numero di LUN richiesti, può essere necessario utilizzare punti di montaggio per i volumi.
Alcuni vantaggi di questa strategia sono riportati di seguito:
Possibilità di utilizzo del Servizio Copia Shadow del volume basato sull'hardware a livello di database, con la possibilità di eseguire il backup e il ripristino del singolo database.
Flessibilità nell'isolare le prestazioni tra i database quando non si condividono assi tra i numeri di unità logica.
Aumento del livello di affidabilità: Un problema di capacità o un danneggiamento che si dovesse verificare su un singolo LUN avrebbe un impatto su un solo database.
È anche la strategia consigliata per i database che non partecipano alla resilienza delle cassette postali.
Di seguito sono riportati alcuni svantaggi di questa strategia:
100 database che utilizzano la resilienza delle cassette postali possono richiedere 400 LUN, e ciò determinerebbe il superamento della capacità massima per alcuni array di archiviazione. 100 database senza resilienza delle cassette postali possono richiedere 200 LUN, e anche questo potrebbe determinare il superamento della capacità massima di alcuni array di archiviazione.
Un numero di unità logica diverso per ogni database comporta la presenza di più numeri di unità logica per server, aumentando i costi amministrativi e la complessità.
Nota
Nella seguente tabella MP sta per Mount Point (punto di montaggio).
A seconda della configurazione, DB2 può contenere un database delle cassette postali o un database delle cartelle pubbliche.
Approccio di progettazione dei LUN basato su VSS per Contoso
Database | Nome database | Percorso database | Nome file database | Posizione registro transazioni |
---|---|---|---|---|
LUN di ancoraggio |
-- |
E:\ |
-- |
L:\ |
DB1 |
<NomeServer> MBX DB 1 |
MP:\MBXDB1 |
Priv01.edb |
MP:\LOG1 |
DB2 |
<NomeServer> MBX DB 2 |
MP:\MBXDB2 |
Priv02.edb |
MP:\LOG2 |
PF2 |
<NomeServer> PUB DB 2 |
MP:\PFMDB2 |
Pub02.edb |
MP:\PFLOG2 |
DB3 |
<NomeServer> MBX DB 3 |
MP:\MBXDB3 |
Priv03.edb |
MP:\LOG3 |
DB4 |
<NomeServer> MBX DB 4 |
MP:\MBXDB4 |
Priv04.edb |
MP:\LOG4 |
DB5 |
<NomeServer> MBX DB 5 |
MP:\MBXDB5 |
Priv05.edb |
MP:\LOG5 |
DB6 |
<NomeServer> MBX DB 6 |
MP:\MBXDB6 |
Priv06.edb |
MP:\LOG6 |
DB7 |
<NomeServer> MBX DB 7 |
MP:\MBXDB7 |
Priv07.edb |
MP:\LOG7 |
DB8 |
<NomeServer> MBX DB 8 |
MP:\MBXDB8 |
Priv08.edb |
MP:\LOG8 |
DB9 |
<NomeServer> MBX DB 9 |
MP:\MBXDB9 |
Priv09.edb |
MP:\LOG9 |
DB10 |
<NomeServer> MBX DB 10 |
MP:\MBXDB10 |
Priv10.edb |
MP:\LOG10 |
DB11 |
<NomeServer> MBX DB 11 |
MP:\MBXDB11 |
Priv11.edb |
MP:\LOG11 |
DB12 |
<NomeServer> MBX DB 12 |
MP:\MBXDB12 |
Priv12.edb |
MP:\LOG12 |
DB13 |
<NomeServer> MBX DB 13 |
MP:\MBXDB13 |
Priv13.edb |
MP:\LOG13 |
DB14 |
<NomeServer> MBX DB 14 |
MP:\MBXDB14 |
Priv14.edb |
MP:\LOG14 |
DB15 |
<NomeServer> MBX DB 15 |
MP:\MBXDB15 |
Priv15.edb |
MP:\LOG15 |
DB16 |
<NomeServer> MBX DB 16 |
MP:\MBXDB16 |
Priv16.edb |
MP:\LOG16 |
DB17 |
<NomeServer> MBX DB 17 |
MP:\MBXDB17 |
Priv17.edb |
MP:\LOG17 |
DB18 |
<NomeServer> MBX DB 18 |
MP:\MBXDB18 |
Priv18.edb |
MP:\LOG18 |
DB19 |
<NomeServer> MBX DB 19 |
MP:\MBXDB19 |
Priv19.edb |
MP:\LOG19 |
DB20 |
<NomeServer> MBX DB 20 |
MP:\MBXDB20 |
Priv20.edb |
MP:\LOG20 |
DB21 |
<NomeServer> MBX DB 21 |
MP:\MBXDB21 |
Priv21.edb |
MP:\LOG21 |
DB22 |
<NomeServer> MBX DB 22 |
MP:\MBXDB22 |
Priv22.edb |
MP:\LOG22 |
DB23 |
<NomeServer> MBX DB 23 |
MP:\MBXDB23 |
Priv23.edb |
MP:\LOG23 |
DB24 |
<NomeServer> MBX DB 24 |
MP:\MBXDB24 |
Priv24.edb |
MP:\LOG24 |
DB25 |
<NomeServer> MBX DB 25 |
MP:\MBXDB25 |
Priv25.edb |
MP:\LOG25 |
DB26 |
<NomeServer> MBX DB 26 |
MP:\MBXDB26 |
Priv26.edb |
MP:\LOG26 |
DB27 |
<NomeServer> MBX DB 27 |
MP:\MBXDB27 |
Priv27.edb |
MP:\LOG27 |
DB28 |
<NomeServer> MBX DB 28 |
MP:\MBXDB28 |
Priv28.edb |
MP:\LOG28 |
DB29 |
<NomeServer> MBX DB 29 |
MP:\MBXDB29 |
Priv29.edb |
MP:\LOG29 |
DB30 |
<NomeServer> MBX DB 30 |
MP:\MBXDB30 |
Priv30.edb |
MP:\LOG30 |
DB31 |
<NomeServer> MBX DB 31 |
MP:\MBXDB31 |
Priv31.edb |
MP:\LOG31 |
DB32 |
<NomeServer> MBX DB 32 |
MP:\MBXDB32 |
Priv32.edb |
MP:\LOG32 |
DB33 |
<NomeServer> MBX DB 33 |
MP:\MBXDB33 |
Priv33.edb |
MP:\LOG33 |
DB34 |
<NomeServer> MBX DB 34 |
MP:\MBXDB34 |
Priv34.edb |
MP:\LOG34 |
DB35 |
<NomeServer> MBX DB 35 |
MP:\MBXDB33 |
Priv35.edb |
MP:\LOG35 |
DB36 |
<NomeServer> MBX DB 36 |
MP:\MBXDB36 |
Priv36.edb |
MP:\LOG36 |
DB37 |
<NomeServer> MBX DB 37 |
MP:\MBXDB37 |
Priv37.edb |
MP:\LOG37 |
DB38 |
<NomeServer> MBX DB 38 |
MP:\MBXDB38 |
Priv38.edb |
MP:\LOG38 |
DB39 |
<NomeServer> MBX DB 39 |
MP:\MBXDB39 |
Priv39.edb |
MP:\LOG39 |
DB40 |
<NomeServer> MBX DB 40 |
MP:\MBXDB40 |
Priv40.edb |
MP:\LOG40 |
DB41 |
<NomeServer> MBX DB 41 |
MP:\MBXDB41 |
Priv41.edb |
MP:\LOG41 |
DB42 |
<NomeServer> MBX DB 42 |
MP:\MBXDB42 |
Priv42.edb |
MP:\LOG42 |
DB43 |
<NomeServer> MBX DB 43 |
MP:\MBXDB43 |
Priv43.edb |
MP:\LOG43 |
DB44 |
<NomeServer> MBX DB 44 |
MP:\MBXDB44 |
Priv44.edb |
MP:\LOG44 |
DB45 |
<NomeServer> MBX DB 45 |
MP:\MBXDB45 |
Priv45.edb |
MP:\LOG45 |
DB46 |
<NomeServer> MBX DB 46 |
MP:\MBXDB46 |
Priv46.edb |
MP:\LOG46 |
DB47 |
<NomeServer> MBX DB 47 |
MP:\MBXDB47 |
Priv47.edb |
MP:\LOG47 |
DB48 |
<NomeServer> MBX DB 48 |
MP:\MBXDB48 |
Priv48.edb |
MP:\LOG48 |
DB49 |
<NomeServer> MBX DB 49 |
MP:\MBXDB49 |
Priv49.edb |
MP:\LOG49 |
DB50 |
<NomeServer> MBX DB 50 |
MP:\MBXDB50 |
Priv50.edb |
MP:\LOG50 |
Appendice Configurazione database
Nella tabella seguente è riportata una configurazione di esempio, che può essere applicata a ogni database presente nel server oppure personalizzata per ciascun database in base alle proprie esigenze.
Importante
I valori riportati nella seguente tabella sono esemplificativi, ovvero non si tratta di valori consigliati. Modificare tali valori in modo che riflettano quelli effettivi per la propria organizzazione.
Configurazione del database di Contoso
Parametro |
Valore predefinito |
Valore per Contoso |
Nome database |
<NomeServer> MBX DB xx |
<NomeServer> MBX DB xx |
Rubrica offline |
[Nessuna] |
Elenco indirizzi offline predefinito |
Database delle cartelle pubbliche |
<NomeServer> PUB DB xx |
<ServerName> PUB DB xx |
Quota di avviso |
1.991.680 KB |
1.700.000 KB |
Quota invio |
2.097.152 KB |
1.900.000 KB |
Quota invio ricezione |
2.411.520 KB |
2.090.000 KB |
Pianificazione manutenzione |
Dom.1.00-Dom.5.00, Lun.1.00-Lun.5.00, Mar.1.00-Mar.5.00, Mer.1.00-Mer.5.00, Gio.1.00-Gio.5.00, Ven.1.00-Ven.5.00, Sab.1.00-Sab.5.00 |
“Dom.0.00-Dom.4.00”, “Lun.0.00-Lun.4.00”, “Mar.0:00-Mar.4.00”, “Mer.0.00-Mer.4.00”, “Gio.0.00-Gio.4.00”, “Ven.12.00-Fri.4.00”, “Sab.0.00-Sab.4.00” |
Pianificazione notifica quota |
Dom.1.00-Dom.1.15, Lun.1.00-Lun.1.15, Mar.1.00-Mar.1.15, Mer.1.00-Mer.1.15, Gio.1.00-Gio.1.15, Ven.1.00-Ven.1.15, Sab.1.00-Sab.1.15 |
“Dom.0.00-Dom.0.15”, “Lun.0.00-Lun.0.15”, “Mar.0.00-Mar.0.15”, “Mer.0.00-Mer.0. 15”, “Gio.0.00-Gio.0.15”, “Ven.0.00-Ven.0.15”, “Sab.0.00-Sab.0.15” |
Mantenimento cassette postali |
30.00:00:00 |
30.00:00:00 |
Mantenimento elementi eliminati |
14.00:00:00 |
14.00:00:00 |
Mantenimento elementi eliminati fino all'esecuzione del backup |
False |
True |
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