Distribuzione desktop

Distribuzione semplice e scalabile con BDD 2007

Adam Shepherd

 

Panoramica:

  • Funzionalità di base di BDD 2007
  • Integrazione con SQL Server
  • Creazione di una soluzione di distribuzione scalabile

La maggior parte delle persone coinvolte nella distribuzione di Windows ha sentito parlare di Microsoft Solution Accelerator for Business Desktop Deployment, anche noto come BDD. Si tratta di un insieme di procedure consigliate e di

strumenti sviluppati per semplificare la distribuzione di Windows® sui desktop client. In Windows Vista® è incluso BDD 2007, un aggiornamento di Microsoft Solution Accelerator che contiene una nuova versione di Microsoft® Management Console (MMC) e un sequencer delle attività basato su System Center Configuration Manager 2007, il successore di Systems Management Server (SMS) 2003.

Una delle funzionalità meno conosciute di BDD 2007 è la capacità di funzionare come una soluzione di distribuzione completa. Nelle versioni precedenti, BDD consentiva di creare e gestire immagini desktop in modo semplice e ripetibile. BDD 2007 fornisce ora funzionalità aggiuntive per creare una soluzione di distribuzione scalabile grazie all'integrazione con i Servizi di distribuzione Windows (WDS), SQL ServerTM e il servizio Replica DFS (DFS-R) di Windows Server® 2003.

L'utilizzo di SMS 2003 con Operating System Deployment (OSD) Feature Pack è la procedura consigliata per la distribuzione di client Windows.

Se si dispone già di un'infrastruttura SMS 2003, è consigliabile effettuare la distribuzione utilizzando BDD 2007, SMS 2003 e OSD Feature Pack. Attualmente, questa è la soluzione più completa in grado di consentire una distribuzione automatica, riducendo notevolmente i costi di installazione, configurazione e gestione di Windows all'interno dell'organizzazione.

Tuttavia, molti clienti non dispongono di SMS 2003 o di soluzioni equivalenti per la distribuzione del software. In questi casi, esiste un'altra opzione che verrà esaminata in questo articolo.

Concetti fondamentali di BDD 2007

BDD 2007 offre due principali metodi di distribuzione: il primo, Lite Touch Installation, prevede solo l'utilizzo di BDD 2007 per la distribuzione del client. La soluzione standard presenta un insieme di procedure guidate da eseguire in fase di creazione per acquisire informazioni sulla distribuzione, ad esempio il nome del computer da assegnare al client (vedere la Figura 1), il layout di tastiera, il fuso orario e così via. Questo metodo viene denominato "Lite Touch", poiché in genere richiede un input manuale minimo per raccogliere le informazioni prima che inizi il processo di creazione.

Figura 1 Procedura guidata di distribuzione Lite Touch di BDD 2007

Figura 1** Procedura guidata di distribuzione Lite Touch di BDD 2007 **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Il secondo metodo, Zero Touch Installation, è basato sulle funzionalità di SMS 2003 con OSD Feature Pack integrate con BDD 2007. Questa configurazione può fornire una soluzione di distribuzione completamente automatica, scalabile e gestibile.

In fase di creazione, durante uno dei primi passaggi per la distribuzione di un sistema operativo client, BDD 2007 raccoglie informazioni da un'ampia gamma di origini, ad esempio dalle chiamate WMI e dai file di configurazione di BDD 2007, Bootstrap.ini e CustomSettings.ini. Le informazioni vengono raccolte e archiviate come variabili che verranno utilizzate durante la distribuzione. In uno scenario Lite Touch, i file Bootstrap.ini e CustomSettings.ini consentono di predefinire tutte le informazioni che verrebbero altrimenti raccolte tramite input manuale nelle procedure guidate di distribuzione.

La possibilità di specificare in anticipo le informazioni che verrebbero acquisite dalle procedure guidate di Lite Touch consente di automatizzare l'intero processo e di avvicinarsi a una soluzione Zero Touch negli ambienti non supportati da SMS 2003. Tali informazioni potrebbero includere, ad esempio, ComputerName=RDG0001VST per assegnare al computer il nome RDG0001VDT o TimeZoneName=GMT Standard Time per impostare il fuso orario del computer sull'ora di Greenwich (GMT). Tutte le proprietà che possono essere utilizzate durante una distribuzione con BDD sono illustrate nella documentazione di riferimento alla configurazione disponibile all'indirizzo technet.microsoft.com/library/bb490302.aspx.

Per ulteriori informazioni sulla configurazione e sull'utilizzo di BDD 2007, vedere l'articolo "Distribuzione di Windows Vista con BDD 2007" nel numero di settembre 2007 di TechNet Magazine (technetmagazine.com/issues/2007/09/BDD).

BDD e SQL Server

A che scopo utilizzare un database con BDD 2007? La risposta sta nella velocità con cui, durante la distribuzione, vengono fornite le informazioni che altrimenti dovrebbero essere immesse manualmente tramite le procedure guidate di Lite Touch Installation. Come illustrato in precedenza, è possibile far ciò utilizzando il file CustomSettings.ini. Il problema consiste nel fatto che, in una distribuzione reale, queste informazioni possono variare in base al computer in cui si esegue la distribuzione. Inoltre, il file CustomSettings.ini può diventare rapidamente ingestibile nel caso in cui si tenti di definire opzioni e impostazioni specifiche per 500 computer diversi. Collegando un database back-end alla console di BDD, è possibile ottenere una soluzione molto più gestibile, dinamica ed estendibile.

Per integrare SQL Server in BDD 2007, è necessario innanzitutto verificare che nel server di distribuzione sia installato SQL Server (preferibilmente SQL Server 2005 o versione successiva). Fortunatamente, la procedura per creare il database in BDD 2007 è estremamente semplice: è sufficiente fare clic con il pulsante destro del mouse sul nodo Database di Deployment Workbench BDD 2007, scegliere New e seguire le istruzioni (vedere la Figura 2). Il team di BDD ha creato procedure guidate che consentono di diventare operativi in modo estremamente rapido e semplice.

Figura 2 Configurazione del database di distribuzione per BDD 2007

Figura 2** Configurazione del database di distribuzione per BDD 2007 **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Una volta creato il database, è possibile iniziare a esaminarne le funzionalità. Le voci del database sono suddivide in quattro categorie principali: Computer, Role, Location e Make and Model. Ogni categoria consente di definire determinate voci e, per ogni voce, è possibile specificare variabili di BDD 2007, assegnare applicazioni e configurare altre impostazioni chiave (vedere la Figura 3).

Figura 3 Assegnazione delle proprietà di distribuzione

Figura 3** Assegnazione delle proprietà di distribuzione **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

È utile suddividere queste quattro categorie in due gruppi distinti. Le categorie Computer, Location e Make and Model offrono diversi metodi per identificare un computer durante la fase di creazione. Ogni computer identificato può essere associato a un ruolo specifico del database e quindi configurato per un determinato scopo, ad esempio le vendite, il marketing o la gestione finanziaria. Ogni ruolo garantisce pertanto che siano installate le applicazioni line-of-business appropriate.

La sezione Computer consente di identificare i computer in base a un indirizzo MAC, un tag asset, un identificatore unico universale (UUID) o un numero di serie. A causa dell'elevato numero di voci che verranno probabilmente create in questa sezione, una per ogni computer dell'organizzazione, si consiglia di aggiungere a ogni voce solo proprietà specifiche, ad esempio ComputerName.

La sezione Location consente invece di creare voci per posizioni geografiche specifiche all'interno dell'organizzazione. Ogni voce è identificata dal gateway predefinito in tale posizione. Ciò può risultare particolarmente utile se in Active Directory® si dispone di unità organizzative (OU) basate sulle posizioni e si desidera che i computer creati in una posizione specifica vengano aggiunti al dominio dell'unità organizzativa corrispondente.

La sezione Make and Mode consente infine di creare voci per ogni tipo di hardware che deve essere supportato nella distribuzione. In BDD 2007, queste voci vengono associate alle informazioni rilevate tramite chiamate WMI. Negli ambienti di sviluppo, la sezione Make and Model viene spesso utilizzata per creare una voce in grado di determinare se il computer è un Virtual PC 2007 o Virtual Server 2005, controllando rispettivamente le proprietà "Microsoft Corporation" e "Virtual Machine". Se in fase di creazione vengono rilevate tali corrispondenze, per indicare a BDD che è necessario installare l'applicazione Virtual Machine Additions in fase di distribuzione, è sufficiente aggiungere l'applicazione alla voce Make and Model.

Dopo aver fornito i metodi di identificazione dei computer, è possibile utilizzare la sezione Roles per creare le voci per ogni ruolo di distribuzione che si desidera configurare. Ad esempio, è possibile creare una voce per un ruolo Windows XP e un ruolo Windows Vista aggiungendo a ogni voce la proprietà BuildID che corrisponde alla build di Windows XP o Windows Vista definita in BDD. In alternativa, è possibile specificare ruoli di reparto, ad esempio per la contabilità, le vendite o la gestione finanziaria. In genere, è consigliabile compilare la maggior parte delle proprietà di BDD disponibili in questa sezione (fuso orario, impostazioni internazionali, informazioni sull'organizzazione e così via). In questo modo, l'attività di gestione del database sarà ridotta al minimo, poiché le voci non sono associate a posizioni, computer o hardware specifici.

È necessario indicare a BDD 2007 che, in fase di distribuzione, occorre cercare nel database eventuali voci corrispondenti al computer che verrà creato. Per configurare BDD in modo che utilizzi il database durante la distribuzione, è sufficiente fare clic con il pulsante destro del mouse sul punto di distribuzione e scegliere Configure DB. Verrà visualizzata una serie di procedure guidate per compilare il file CustomSettings.ini con le voci in base alle quali il processo Lite Touch Installation eseguirà una query nel database per ottenere informazioni.

Scalabilità della distribuzione

A questo punto, si dispone di un server di distribuzione in grado di automatizzare il processo Lite Touch Installation e di configurare in modo dinamico ogni computer in base a un ruolo aziendale specifico. Di seguito viene indicata la procedura per garantire la scalabilità di questa soluzione.

L'architettura della soluzione si basa su una topologia hub e spoke, come illustrato nella Figura 4. Il primo server di distribuzione configurato sarà l'hub e il server di distribuzione padre e ciascun server di distribuzione figlio fungerà da spoke.

Figura 4 Architettura di distribuzione hub e spoke

Figura 4** Architettura di distribuzione hub e spoke **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Per abilitare questa architettura, è necessario utilizzare DFS-R per replicare la condivisione di distribuzione in ciascun server di distribuzione. È necessario quindi utilizzare la replica snapshot di SQL Server per configurare una copia del database di distribuzione di BDD nei server di distribuzione figlio. L'aspetto interessante di questa soluzione consiste nel fatto che i server di distribuzione figlio presentano requisiti minimi: per abilitare la distribuzione, è sufficiente che in ogni computer siano installati SQL Server Express, i Servizi di distribuzione Windows e DFS-R.

A causa della notevole quantità di dati che può essere archiviata nella condivisione di distribuzione di BDD 2007, è consigliabile utilizzare DFS-R in Windows Server 2003 R2 anziché il servizio Replica file nelle versioni precedenti di Windows Server. DFS-R utilizza la tecnologia RDC (Remote Differential Compression) per replicare solo le modifiche differenziali dei file (delta) tra i membri del gruppo di distribuzione. Se viene apportata una piccola modifica al file di immagine personalizzato, ad esempio l'aggiunta di un nuovo driver, questa soluzione può incidere notevolmente sulla quantità del traffico di replica. Con DFS-R, il traffico sarà infatti pari all'entità delle modifiche apportate, poiché non sarà necessaria una ridistribuzione dell'intero file di immagine.

Sul sito Web Microsoft sono disponibili numerose informazioni su DFS, ad esempio all'indirizzo microsoft.com/windowsserver2003/technologies/storage/dfs. Tuttavia, anche in questo articolo verranno illustrati i principali passaggi di installazione e configurazione, allo scopo di fornire una panoramica sul processo nel contesto di una distribuzione basata su BDD.

Si tenga presente che se la versione di Active Directory eseguita sui server in uso è basata su un'installazione di Windows Server 2003 precedente alla versione R2, potrebbe essere necessario aggiornare lo schema di Active Directory per consentire l'esecuzione di DFS-R, poiché il servizio di replica richiede nuove classi di oggetti. Per informazioni complete sull'estensione dello schema di Active Directory in Windows Server 2003 R2, vedere go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=99936.

Il primo passaggio prevede l'installazione dei componenti DFS nel server di distribuzione di Windows Server 2003 R2. Questa operazione può essere eseguita in diversi modi. Uno dei più semplici consiste nell'utilizzare la procedura guidata standard, ovvero Installazione componenti di Windows. Una volta completato questo passaggio, è necessario configurare un gruppo di replica utilizzando la console di gestione DFS illustrata nella Figura 5.

Figura 5 Console di gestione DFS

Figura 5** Console di gestione DFS **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Per garantire la scalabilità della soluzione BDD 2007, è necessario replicare due cartelle specifiche. La prima cartella è la condivisione di distribuzione di BDD 2007 che contiene tutti i file di configurazione e di origine BDD. Tali file devono essere disponibili su ogni server di distribuzione.

La seconda cartella da replicare è la cartella di avvio utilizzata dai Servizi di distribuzione Windows per conservare il file LiteTouch_x86.wim. Si tratta dell'ambiente di avvio BDD fornito dai Servizi di distribuzione Windows sui computer client desktop per iniziare il processo di distribuzione. È necessario replicare questo file per garantire che eventuali modifiche apportate all'ambiente di avvio sul server di distribuzione padre vengano replicate nell'intera infrastruttura di distribuzione.

I percorsi da replicare sono X:\Distribution (dove X è la lettera di unità specificata durante l'installazione di BDD 2007) e Y:\RemoteInstall\boot (dove Y è la lettera di unità del volume che contiene la condivisione RemoteInstall dei Servizi di distribuzione Windows).

La replica effettuata in DFS-R è di tipo multimaster, pertanto non è possibile creare una topologia di replica unidirezionale. Di conseguenza, per consentire una gestione centralizzata della condivisione di distribuzione, è necessario configurare l'accesso in sola lettura alla cartella di distribuzione di ogni server figlio. In questo modo, solo la replica DFS-R potrà scrivere in tale cartella, utilizzando diritti di backup e ripristino. I computer client basati su tali server figlio non dovranno mai scrivere in questa cartella, pertanto non sarà necessario garantire agli account autorizzazioni superiori a quelle di lettura.

L'ultimo passaggio di configurazione per completare la replica dei dati tramite DFS-R consiste nell'impostare i criteri di aggiornamento per l'archivio di dati di configurazione di avvio (BCD) nei Servizi di distribuzione Windows. In questo modo, si garantisce che eventuali modifiche apportate all'ambiente di avvio vengano riflesse in ogni server di distribuzione figlio. Questa modifica alla configurazione deve essere impostata su tutti i server dei Servizi di distribuzione Windows ed è consigliabile effettuarla durante il processo di creazione e configurazione dei server di distribuzione.

Su ogni server di distribuzione, è necessario eseguire il comando indicato di seguito:

WDSUTIL /set-server /BCDRefreshPolicy /Enabled:yes /RefreshPeriod:<time in minutes> 

L'intervallo di aggiornamento dipende dalla frequenza con cui vengono aggiornati i dati sui server di distribuzione. Se DFS-R viene configurato per eseguire una replica ogni ora, è opportuno configurare i criteri di aggiornamento dell'archivio BCD per eseguire l'aggiornamento ogni 60 minuti.

Replica di SQL Server

Finora è stato illustrato come garantire la scalabilità di BDD 2007 per replicare la condivisione di distribuzione BDD e l'immagine di avvio dei Servizi di distribuzione Windows dal server di distribuzione primario ai server figlio. Il passaggio successivo consiste nel completare il processo e replicare il database BDD 2007 Deployment Workbench in modo che sia disponibile localmente su ogni server di distribuzione.

In SQL Server viene utilizzata una metodologia di replica che nella documentazione del prodotto viene paragonata al processo di pubblicazione di una rivista. In base a tale esempio, il processo prevede un editore che produce la rivista, i distributori che ne gestiscono la distribuzione per l'editore e gli abbonati che effettuano una sottoscrizione per ricevere la rivista. La stessa terminologia viene utilizzata per descrivere le funzionalità di replica incorporate in SQL Server.

Si tenga presente che, per pubblicare un database di SQL Server, sul server non è sufficiente SQL Server Express Edition, ma è necessaria la versione completa di SQL Server. Come server di distribuzione primario, si consiglia di utilizzare SQL Server 2005 (sebbene sia supportato anche SQL Server 2000). Come server di distribuzione figlio, è possibile utilizzare SQL Server 2005 o SQL Server 2005 Express.

Prima di iniziare a configurare la replica di SQL Server, è necessario completare alcuni passaggi per verificare che SQL Server sia configurato correttamente per supportare la replica. Quando si configurano i server di distribuzione, è necessario includere i componenti di replica durante l'installazione di SQL Server 2005 o SQL Server 2005 Express Edition. Per impostazione predefinita, i componenti di replica non vengono installati in SQL Server Express.

Successivamente, per consentire la connessione remota tra l'ambiente di avvio Lite Touch e SQL Server, è necessario abilitare le connessioni remote in SQL Server. A questo scopo, è sufficiente avviare lo strumento Configurazione superficie di attacco di SQL Server, selezionare Configurazione superficie di attacco per servizi e connessioni e configurare il server in modo che accetti sia le connessioni locali che quelle remote da TCP/IP e named pipe.

Quindi, è necessario creare sul server di distribuzione primario una cartella condivisa contenente i dati degli snapshot di replica che verranno letti dagli agenti di replica su ogni server di distribuzione figlio. Tale cartella condivisa verrà descritta più avanti in questo articolo. In genere, si consiglia di posizionare la cartella nello stesso volume in cui si trovano gli altri contenuti della distribuzione.

Gli ultimi passaggi di configurazione sono richiesti solo se si utilizza SQL Server Express Edition sui server di distribuzione figlio. Per impostazione predefinita, il servizio SQL Server Browser è disabilitato. Per consentire la replica, questo servizio deve essere impostato sull'esecuzione automatica e avviato. Sarà quindi possibile configurarlo utilizzando lo strumento Gestione configurazione SQL Server. Inoltre, sarà necessario creare un database sui server figlio in cui replicare i contenuti. Per ridurre al minimo le operazioni di configurazione richieste, si consiglia di assegnare a questo database lo stesso nome del database di BDD 2007.

Configurazione della replica

Per iniziare a configurare la replica di SQL Server, è necessario innanzitutto avviare SQL Server Management Studio sul server di distribuzione master, in cui deve essere eseguita la versione completa di SQL Server 2005. Il primo passaggio consiste nel creare e configurare una distribuzione. A questo scopo, è necessario accedere alla cartella Replica della console di gestione, come illustrato nella Figura 6. Per avviare la procedura guidata di distribuzione, è sufficiente fare clic con il pulsante destro del mouse sulla cartella Replica e scegliere Configura distribuzione.

Figura 6 SQL Server Management Studio: replica

Figura 6** SQL Server Management Studio: replica **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Nella procedura guidata, è necessario confermare che il server di distribuzione primario deve fungere da proprio server di distribuzione. Successivamente, è necessario impostare la cartella principale degli snapshot come percorso UNC (Universal Naming Convention) della condivisione di replica di SQL Server creata in precedenza. Infine, è necessario impostare il server di distribuzione primario come server di pubblicazione.

Una vota configurato il server per la distribuzione e la pubblicazione tramite la procedura guidata, è necessario indicare a SQL Server il database che si desidera pubblicare. Per eseguire questa operazione, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla cartella Replica e scegliere Proprietà server di pubblicazione. Nella finestra di dialogo delle proprietà, selezionare Database di pubblicazione e scegliere il database di BDD 2007 per la replica transazionale, come illustrato nella Figura 7. Anche se non si utilizza la replica transazionale, questa opzione viene selezionata a prescindere se si desideri eseguire la replica snapshot o quella transazionale.

Figura 7 Pubblicazione del database

Figura 7** Pubblicazione del database **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Sarà quindi necessario creare una pubblicazione a cui possano effettuare la sottoscrizione i server di distribuzione figlio. Nella cartella Replica, fare clic con il pulsante destro del mouse su Pubblicazioni locali e scegliere Nuova pubblicazione per avviare la procedura guidata di pubblicazione. Selezionare quindi il database di BDD come database da pubblicare. Selezionare la replica snapshot come tipo di pubblicazione e specificare tutte le tabelle, le stored procedure e le visualizzazioni da replicare. Si consiglia di impostare la creazione immediata di uno snapshot iniziale. Per la pianificazione dell'agente snapshot, dovrebbe essere più che sufficiente configurare un'esecuzione giornaliera come impostazione predefinita, a meno che non si preveda di apportare modifiche frequenti al database.

L'ultimo passaggio consiste nel sottoscrivere ciascun server di distribuzione figlio a questa pubblicazione. Ciò consentirà a SQL Server di inviare una copia del database a ogni server di distribuzione figlio a intervalli di tempo specificati. Nella sottocartella Pubblicazioni locali della cartella Replica, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla pubblicazione appena creata e scegliere l'opzione che consente di avviare la procedura guidata per creare nuove sottoscrizioni. Nella procedura guidata, selezionare la pubblicazione di BDD creata nei passaggi precedenti. Scegliere di eseguire tutti gli agenti durante la distribuzione, abilitando la topologia di replica come sottoscrizione push. Aggiungere quindi ogni server di distribuzione figlio come sottoscrittore e indicare il database creato su ogni server in modo che riceva la copia dei dati replicati (questo database deve avere lo stesso nome del database di distribuzione primario). Infine, sarà necessario configurare un account da utilizzare per le connessioni e definire una pianificazione di replica, che dovrebbe riflettere quella impostata per l'agente snapshot. Questa rapida panoramica fornisce gli elementi necessari per iniziare subito a utilizzare la replica di SQL Server.

Configurazione di BDD 2007

Finora è stato illustrato come configurare BDD 2007 per utilizzare un database e impostare la replica del database e della condivisione di distribuzione BDD 2007 nei server di distribuzione figlio. Per completare la soluzione di distribuzione, è necessario configurare BDD 2007 in modo che, quando un client scarica l'ambiente di avvio BDD, venga automaticamente connesso al server di distribuzione locale.

In un ambiente Windows PE Lite Touch, se il client viene avviato da un server dei Servizi di distribuzione Windows, in Windows PE viene impostato un valore del Registro di sistema che contiene il nome del server da cui è stato scaricato l'ambiente di avvio. Gli script di distribuzione iniziali di BDD 2007 selezionano questo valore e lo archiviano in una variabile di ambiente denominata %WDSServer%.

Se si utilizza la versione iniziale di BDD 2007, è possibile che tale valore non venga compilato correttamente nel Registro di sistema di Windows PE. Per correggere questo comportamento, è disponibile un aggiornamento all'indirizzo support.microsoft.com/kb/937191.

Per configurare BDD 2007, è sufficiente modificare i file di configurazione Bootstrap.ini e CustomSettings.ini in modo che qualsiasi riferimento al server di distribuzione venga sostituito con %WDSServer%. In genere, questa operazione richiede la sostituzione dei valori del nome di istanza SQL Server, nonché del valore di DeploymentRoot, ovvero il server che ospita la condivisione di distribuzione. Nella Figura 8 e nella Figura 9 sono illustrati un file Bootstrap.ini di esempio e una porzione del file CustomSettings.ini.

Figure 9 CustomSettings.ini

[Settings]
Priority=MMSettings, MMApps, CSettings, CRoles, RSettings, RApps, Default
Properties=Manufacturer

[Default]
OSInstall=Y
DeployRoot=\\%WDSServer%\Distribution$
UserDomain=BUILDLAB
UserID=BddAdmin
UserPassword=Password1234

[CSettings]
SQLServer=%WDSServer%
Database=BDD_DB1
Netlib=DBNMPNTW
Table=ComputerSettings
Parameters=UUID, AssetTag, SerialNumber, MacAddress
ParameterCondition=OR

[CRoles]
SQLServer=%WDSServer%
Database=BDD_DB1
Netlib=DBNMPNTW
Table=ComputerRoles
Parameters=UUID, AssetTag, SerialNumber, MacAddress
ParameterCondition=OR

Figure 8 Bootstrap.ini

[Settings]
Priority=Default

[Default]
DeployRoot=\\%WDSServer%\Distribution$
UserDomain=BUILDLAB
UserID=BddAdmin
UserPassword=Password1234
SkipBDDWelcome=YES

Questa soluzione richiede la presenza dei Servizi di distribuzione Windows sullo stesso server che contiene le repliche del database e della condivisione di distribuzione di BDD 2007. Le ragioni sono evidenti: in questo modo, è possibile utilizzare la variabile %WDSServer% in modo semplice e sicuro per indicare al computer client la posizione del server di distribuzione locale e per impedire ulteriori comunicazioni sulla rete WAN.

Considerazioni aggiuntive

L'aspetto interessante di BDD 2007 consiste nel fatto che è estendibile, pertanto è possibile valutare molti altri aspetti per estendere la soluzione. Ad esempio, è possibile utilizzare le funzionalità incorporate per monitorare SQL Server e DFS-R, per progettare metodi che consentano di compilare i computer del proprio ambiente con le informazioni ottenute da un database di gestione delle risorse, oppure per recuperare tali informazioni utilizzando una stored procedure SQL. Anche se in questo articolo non vengono illustrati questi scenari, è stata comunque fornita una panoramica su alcuni metodi per sfruttare le funzionalità di BDD all'interno dell'organizzazione.

Adam Shepherd lavora come consulente per i servizi di consulenza Microsoft nel Regno Unito. Adam si interessa principalmente di questioni relative alla distribuzione, alla manutenzione e alla gestione di client Windows. È possibile contattare Adam all'indirizzo adamshep@microsoft.com.

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