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Guida alle macchine virtuali (SharePoint Foundation 2010)

 

Si applica a: SharePoint Foundation 2010

Ultima modifica dell'argomento: 2016-11-30

In questo articolo vengono fornite indicazioni per la configurazione di una macchina virtuale che utilizza la tecnologia Hyper-V per Windows Server 2008 in una farm di Microsoft SharePoint Foundation 2010, inclusi i server della farm dei livelli server Web, server applicazioni e server di database. Prima di configurare una macchina virtuale per una farm di SharePoint, è consigliabile leggere la Guida introduttiva ad Hyper-V (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=187754&clcid=0x410). Poiché ogni decisione relativa alla configurazione di una macchina virtuale o della sua infrastruttura ha un impatto sulle prestazioni o il funzionamento (SharePoint Foundation 2010 e Hyper-V), è importante comprendere la funzione di ogni opzione di configurazione.

In un ambiente Hyper-V è possibile specificare la configurazione della rete virtuale da una parte e la configurazione di ogni macchina virtuale dall'altra. È inoltre possibile configurare la modalità di interazione della macchina virtuale con l'host di virtualizzazione, nonché il comportamento di arresto e riavvio della macchina virtuale in caso di interruzione dell'esecuzione.

Contenuto dell'articolo:

Funzionalità di rete

È possibile configurare le funzionalità di rete di Hyper-V prima o dopo la creazione di macchine virtuali. È inoltre possibile creare più reti virtuali per un host di Hyper-V.

Gestione reti virtuali, accessibile dalla console di gestione di Hyper-V, consente di scegliere fra tre diversi tipi di reti virtuali, le cui caratteristiche sono illustrate nella tabella seguente.

Tipo Descrizione

Esterna

Utilizzare questo tipo quando si desidera consentire alle macchine virtuali di comunicare con server dislocati esternamente e con il sistema operativo di gestione (talvolta denominato partizione padre). Questo tipo consente inoltre alle macchine virtuali nello stesso server fisico di comunicare tra loro.

Interna

Utilizzare questo tipo quando si desidera consentire la comunicazione tra le macchine virtuali di uno stesso server fisico e tra le macchine virtuali e il sistema operativo di gestione. Una rete virtuale interna non è collegata a una scheda di rete fisica. Viene in genere utilizzata per creare un ambiente di test in cui è necessario connettersi alle macchine virtuali dal sistema operativo di gestione.

Privata

Utilizzare questo tipo quando si desidera consentire la comunicazione solo tra le macchine virtuali nello stesso server fisico. Una rete virtuale privata è una rete priva di una scheda di rete virtuale nel sistema operativo di gestione. Viene in genere utilizzata quando si desidera isolare le macchine virtuali dal traffico di rete nel sistema operativo di gestione e nelle reti esterne.

Utilizzare i requisiti per le farm di SharePoint Foundation per determinare quale delle tre configurazioni di rete utilizzare in un host di virtualizzazione. Nell'articolo Guida introduttiva: distribuire un singolo server in un ambiente isolato Hyper-V (SharePoint Foundation 2010), ad esempio, viene illustrato l'utilizzo di una rete interna per isolare l'ambiente di test da un ambiente di produzione.

Dopo avere determinato il tipo di rete da utilizzare, è possibile specificare l'intervallo di indirizzi MAC (Media Access Control) che verranno assegnati automaticamente alle schede virtuali. La versione R2 di Microsoft Hyper-V Server 2008 consente di fornire indirizzi MAC statici a una scheda per evitare collisioni in una rete.

Dal punto di vista delle prestazioni della rete, la possibilità di creare reti locali virtuali (VLAN) può offrire alcuni vantaggi. Le macchine virtuali nella stessa VLAN possono comunicare tramite il commutatore virtuale, rendendo il traffico di rete più veloce poiché non è necessario utilizzare la scheda di rete fisica. Un altro vantaggio di una configurazione VLAN è che, essendo basata su software, consente di spostare facilmente i computer senza perdere le configurazioni di rete.

Tramite i collegamenti seguenti è possibile accedere a ulteriori informazioni sui concetti relativi alle reti virtuali e sulle modalità di configurazione.

Schede di rete

È possibile collegare a una macchina virtuale due tipi di schede di rete: una scheda di rete e una scheda di rete legacy. Una scheda di rete offre prestazioni migliori rispetto alla scheda di rete legacy. La scheda di rete legacy emula una scheda Fast Ethernet PCI basata su Intel 21140, che offre un trasferimento dei dati più lento rispetto alla scheda di rete. Una scheda di rete legacy supporta inoltre le installazioni basate su rete, poiché supporta l'avvio PXE (Pre-Boot eXecution Environment).

A meno che non sia necessario utilizzare una scheda di rete legacy finché non viene installato il driver della macchina virtuale o per eseguire un avvio di rete, è consigliabile configurare la macchina virtuale con una scheda di rete.

Nota

È possibile utilizzare la scheda di rete legacy nella fase iniziale, per eseguire un avvio di rete, e quindi, quando non è più necessaria, aggiungere una scheda di rete ed eliminare la scheda legacy.

Come avviene con i server fisici, in una macchina virtuale è possibile installare più schede.

Configurazione delle macchine virtuali

Hyper-V offre numerose opzioni di configurazione delle macchine virtuali. Queste opzioni possono essere modificate dopo l'avvio della macchina virtuale e l'installazione di Microsoft SharePoint Foundation. Per modificare la configurazione sarà necessario arrestare la macchina virtuale. Per ogni macchina virtuale è necessario configurare gli elementi seguenti:

  • Sequenza di avvio (scheda di rete legacy, CD, IDE o disco floppy)

  • Quantità di memoria

  • Numero di processori virtuali, fino a un massimo di quattro

  • Tipo e numero di controller

  • Tipo e numero di dischi

  • Tipo e numero di schede di rete

Oltre a queste configurazioni, è possibile configurare anche le porte COM e un disco floppy virtuale.

Per quanto riguarda SharePoint Foundation, le principali considerazioni relative alla configurazione sono la memoria, il processore e il tipo e numero di controller e dischi rigidi.

Memoria

Dopo aver considerato una riserva di 2 GB di RAM per l'host di virtualizzazione, è possibile configurare una macchina virtuale con la quantità di memoria rimanente desiderata, considerando naturalmente la quantità di memoria da assegnare ad altre macchine virtuali in esecuzione nello stesso host di virtualizzazione.

Nota

I 2 GB di RAM riservati per l'host di virtualizzazione vengono utilizzati come guida e non rappresentano una quantità di memoria necessaria o imposta. In genere la quantità di RAM effettiva assegnata al server fisico è inferiore.

L'overhead di memoria effettivo su Hyper-V è piuttosto limitato ed è ben illustrato dal foglio di calcolo Hyper-V RAM Calculator.xls (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=187756&clcid=0x410), che può essere scaricato e utilizzato per calcolare l'utilizzo della RAM in un host di determinate dimensioni con diverse macchine virtuali.

Processore

È possibile configurare più processori virtuali per una macchina virtuale, fino a un massimo di quattro processori. Non è possibile configurare un numero di processori per macchina virtuale superiore al numero di processori logici (core) nell'host di virtualizzazione. Con un server fisico dual core, ad esempio, la configurazione è limitata a due processori virtuali per macchina virtuale. Sebbene Hyper-V supporti fino a otto processori virtuali per core, una configurazione che utilizza questo rapporto (1 processore logico: 8 processori virtuali) sottopone la CPU a oversubscription. Per le macchine virtuali utilizzate in una farm di SharePoint è consigliabile un rapporto di 1:1. L'oversubscription della CPU nell'host di virtualizzazione è possibile, a discapito tuttavia delle prestazioni a seconda della quantità di oversubscription.

Controller e disco rigido

Nelle macchine virtuali è possibile selezionare dispositivi IDE (Integrated Device Electronics) o SCSI, come illustrato di seguito:

  • Dispositivi IDE: Hyper-V utilizza dispositivi emulati con controller IDE. È possibile configurare un massimo di due controller IDE con due dischi in ogni controller. Il disco di avvio deve essere collegato a uno dei dispositivi IDE e può essere un disco rigido virtuale o un disco fisico. Benché in una macchina virtuale sia necessario utilizzare un dispositivo IDE come disco di avvio del sistema operativo guest, sono disponibili numerose opzioni per la scelta del dispositivo fisico che fornirà lo spazio di archiviazione per il dispositivo IDE.

  • Dispositivi SCSI: ogni macchina virtuale supporta fino a 256 dischi SCSI, ovvero quattro controller SCSI in cui ogni controller supporta fino a 64 dischi. I controller SCSI utilizzano un tipo di dispositivo sviluppato appositamente per l'uso con le macchine virtuali e comunicano attraverso il bus macchina virtuale. Tale bus deve essere disponibile all'avvio del sistema operativo guest, pertanto i dischi rigidi virtuali collegati ai controller SCSI non possono essere utilizzati come dischi di avvio.

    Nota

    Mentre le prestazioni di I/O dei dispositivi fisici SCSI e IDE possono variare in modo significativo, ciò non vale per i dispositivi SCSI e IDE virtualizzati in Hyper-V. I dispositivi IDE e SCSI offrono lo stesso buon livello di prestazioni di I/O quando i servizi di integrazione sono installati nel sistema operativo guest, tuttavia il supporto dei dischi rigidi collegabili offerto dall'implementazione di SCSI in Hyper-V rende le unità SCSI preferibili alle unità IDE.

Nella versione di Hyper-V rilasciata con Windows Server 2008 R2 le prestazioni dei dischi rigidi virtuali sono state notevolmente migliorate. Per ulteriori informazioni, scaricare il documento Virtual Hard Disk Performance: Windows Server 2008 / Windows Server 2008 R2 / Windows 7 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=186519&clcid=0x410). Per un riepilogo delle opzioni disponibili per le unità delle macchine virtuali, vedere la sezione relativa alla scelta del formato del contenitore dell'archivio VHD e Hyper-V in questo white paper. Gli autori suggeriscono inoltre di prendere in considerazione sia le esigenze di prestazioni di accesso che quelle di archiviazione nella scelta dell'unità disco rigido virtuale più adatta all'ambiente in uso. In Windows Server 2008 R2 questa scelta è determinata più dalla quantità di memoria utilizzata per la memorizzazione nella cache avanzata che dalla velocità di accesso.

Importante

Non esiste una soluzione di archiviazione generica per ogni ambiente virtuale. Per scegliere l'unità per le macchine virtuali più adatta ai server di SharePoint Foundation, è necessario eseguire ricerche e test esaustivi al fine di implementare la soluzione di archiviazione migliore per l'ambiente virtuale in uso.

Servizi di integrazione

In Hyper-V è incluso un pacchetto software per i sistemi operativi guest supportati che migliora l'integrazione tra il computer fisico e la macchina virtuale. Questo pacchetto costituisce i servizi di integrazione. È necessario verificare che nel sistema operativo di gestione (che esegue il ruolo Hyper-V) e nelle macchine virtuali sia in esecuzione la stessa versione dei servizi di integrazione. Per ulteriori informazioni, vedere Compatibilità delle versioni dei servizi di integrazione (https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=188011&clcid=0x410).

Per ogni macchina virtuale è possibile configurare i seguenti elementi di integrazione tra la macchina virtuale e l'host di virtualizzazione:

  • Arresto del sistema operativo

  • Sincronizzazione di data e ora

  • Scambio di dati

  • Heartbeat

  • Backup (snapshot del volume)

Importante

Disabilitare la sincronizzazione di data e ora per ogni macchina virtuale di SharePoint Foundation. SharePoint Foundation 2010 implementa infatti i processi timer in maniera estesa e la latenza durante tale sincronizzazione causerà risultati imprevisti nell'ambiente SharePoint Foundation.

Avvio e arresto automatici

Per ogni macchina virtuale è possibile configurare il comportamento di arresto e avvio automatici in caso di arresto di un computer fisico. Di seguito sono elencate le opzioni di arresto:

  • Salvataggio dello stato della macchina virtuale. Lo stato corrente della macchina virtuale viene salvato e Hyper-V tenta di ripristinarlo quando la macchina virtuale viene avviata.

  • Disattivazione della macchina virtuale. Questa operazione equivale a staccare la spina di un server.

  • Arresto del sistema operativo guest (macchina virtuale). Questa operazione equivale all'arresto del computer tramite l'opzione di Windows Arresta il sistema.

Non configurare il salvataggio dello stato per le macchine virtuali di SharePoint Foundation. Le macchine virtuali risultanti dal salvataggio dello stato non sono infatti sincronizzate con gli altri server della farm. È consigliabile configurare la macchina virtuale per l'utilizzo di un'opzione di arresto, in quanto consente di ridurre al minimo i rischi di danneggiamento della macchina virtuale. In caso di arresto infatti, gli eventuali processi timer in esecuzione verranno eseguiti fino al termine, evitando problemi di sincronizzazione al riavvio della macchina virtuale.

L'avvio automatico è l'opposto dell'arresto automatico. Hyper-V consente di scegliere tra le azioni seguenti quando il server fisico viene riavviato:

  • Non eseguire alcuna operazione. Sarà necessario avviare manualmente la macchina virtuale indipendentemente dal relativo stato al momento dell'arresto del server fisico.

  • Eseguire l'avvio automatico se la macchina virtuale era in esecuzione al momento dell'arresto del servizio.

  • Avviare sempre la macchina virtuale automaticamente. Hyper-V avvierà la macchina virtuale indipendentemente dal relativo stato al momento dell'arresto del server fisico.

È consigliabile utilizzare una delle prime due opzioni. Entrambe sono valide, ma la decisione finale dipenderà dal team IT che gestisce l'ambiente virtuale.

Oltre a queste opzioni di avvio, è possibile configurare un ritardo di avvio per una macchina virtuale. Questa configurazione è consigliabile per ridurre i conflitti di risorse in un host di virtualizzazione. Se tuttavia come opzione di avvio si è scelto di non eseguire alcuna operazione, l'impostazione del ritardo di avvio non è necessaria.

Utilizzo degli snapshot

Gli snapshot sono uno strumento molto utile per acquisire lo stato corrente di una machina virtuale in esecuzione, sospesa o arrestata. Consentono inoltre di ripristinare in modo semplice e rapido la configurazione precedente di una machina virtuale. Questa funzionalità è particolarmente indicata per gli ambienti di sviluppo e test.

È consigliabile non utilizzare gli snapshot nelle macchine virtuali in un ambiente di produzione per i motivi seguenti:

  • Sincronizzazione orologio: la creazione di uno snapshot di una macchina virtuale in esecuzione comporta una latenza tra l'ora di avvio e l'ora di fine dello snapshot. Tale latenza influisce sui processi timer di SharePoint Foundation e, di conseguenza, sulla sincronizzazione di data e ora tra i server della farm.

    Importante

    Se si decide di creare uno snapshot di una macchina virtuale, arrestarla per consentire il completamento dei processi in esecuzione prima di creare lo snapshot. È consigliabile monitorare attentamente la macchina virtuale e gli altri server della farm dopo il riavvio della macchina virtuale per accertarsi che non si siano verificati problemi di sincronizzazione di data e ora.

  • Prestazioni: con la creazione di uno snapshot per una macchina virtuale si crea in effetti un disco differenze. Tra la macchina virtuale e lo snapshot avviene uno scambio continuo di dati di configurazione che influisce negativamente sulle prestazioni.