SharePoint 2010: Creare una soluzione SharePoint 2010 che garantisca ridondanza e disponibilità

Una distribuzione di SharePoint 2010 può comportare diversi vantaggi, purché nei propri piani si tengano in considerazione la disponibilità elevata e la ridondanza.

William Stanek

Poche piattaforme hanno tali straordinarie potenzialità come SharePoint 2010. Quando si crea una distribuzione che garantisca ridondanza e disponibilità elevata, si rivelerà essere uno di quei rari investimenti che producono vantaggi reali. A prescindere dalla dimensione dell'azienda, dedicare del tempo alla pianificazione attenta dell'ambiente porta sempre i propri frutti.

SharePoint 2010 è diverso dai predecessori. È probabile che non occorra un semplice aggiornamento sul posto dell'ambiente preesistente se il sistema di origine è SharePoint Portal Server 2003 o se è in esecuzione Microsoft Office SharePoint Server (MOSS) 2007 in ambiente a 32 bit. SharePoint 2010 funziona solo su versioni a 64 bit di Windows Server 2008 o Windows Server 2008 R2 e richiede anche un database SQL Server in esecuzione in una versione a 64 bit di SQL Server 2005, SQL Server 2008 o SQL Server 2008 R2.

Premesso ciò, è possibile eseguire aggiornamenti sul posto di un intera server farm con hardware che soddisfi tali requisiti. È possibile inoltre eseguire la migrazione da un ambiente preesistente a un nuovo ambiente con diversi approcci. A supporto del processo di aggiornamento, è possibile effettuare una verifica di pre-aggiornamento, come mostrato nella Figura 1 e illustrato nell'articolo pubblicato nel giugno 2010 su TechNet Magazine e intitolato "Preparazione all'aggiornamento a SharePoint 2010".

Figura 1 Utilizzare lo strumento di verifica pre-aggiornamento per controllare lo stato di preparazione alla distribuzione

Un responsabile IT attento al budget dovrà considerare tali requisiti e sarà interessato a conoscere le reali potenzialità SharePoint 2010. Ovviamente non resterà deluso: SharePoint 2010 offre una vasta gamma di funzionalità nuove e migliorate per il social computing, la gestione dei contenuti e dei documenti, la ricerca aziendale, la business intelligenze, lo sviluppo di applicazioni e la produttività Web.

SharePoint 2010 inoltre presenta notevoli miglioramenti in termini di scalabilità, gestibilità e governance. Tra i miglioramenti in termini di social computing sono inclusi tag, classificazioni, profili avanzati, commenti e suggerimenti di social networking per la navigazione, i segnalibri, il rilevamento e il filtraggio. Sono inoltre disponibili nuovi strumenti di creazione collaborativi basati su Web e funzionalità client ampliate.

Tra le opzioni client sono ora incluse Office, compatibilità browser, modalità mobile e non in linea mediante l'area di lavoro di SharePoint. Una migliore capacità di creazione report garantisce che le funzionalità di monitoraggio consentano di identificare problemi potenziali più rapidamente. I Servizi di integrazione applicativa offrono funzionalità di connettività e di lettura/scrittura dei dati più avanzate. Le librerie, ovvero il repository per i documenti e i file multimediali dell'organizzazione, possono ora includere milioni di oggetti.

Inoltre, un flusso di lavoro migliorato con Visio e SharePoint Designer, strumenti di sviluppo più solidi con integrazione in Visual Studio 2010, integrazione in Silverlight, un dashboard di sviluppo e strumenti di debug rendono evidente che la migrazione a SharePoint 2010 è un passo obbligato.

Pertanto, se non è stata ancora presa in considerazione l'adozione di SharePoint, quale momento migliore. In occasione dell'evento Orlando ITxpo 2010, gli analisti di Gartner Inc. hanno previsto che, entro il 2015, SharePoint diventerà una piattaforma popolare per le applicazioni di contenuti aziendali al pari di quanto l'iPhone e l'iPad lo sono per le applicazioni destinate a utenti privati.

Non si tratta di una soluzione universale

SharePoint 2010 non è senz'altro una soluzione universale. Sono disponibili numerose opzioni di installazione, compresi ambienti a singolo server con un database incorporato, ambiente a singolo server con un database SQL Server e ambienti a più server e con più livelli.

In un ambiente a due livelli, si installano i componenti server e database di SharePoint su server separati. In tal caso, il primo livello con SharePoint è denominato livello Web (o front-end); il secondo livello con SQL Server è denominato livello database (o back-end). In un ambiente a tre livelli, come mostrato nella Figura 2, si avranno i server Web di front-end con SharePoint e tutti i server applicazioni di livello intermedio e i server di database back-end configurati per la distribuzione di siti e servizi SharePoint.

Figure 2 A three-tier SharePoint 2010 server farm

Figura 2 Server farm con SharePoint 2010 a tre livelli

In tutti questi ambienti, è necessario disporre di hardware a 64 bit, di almeno quattro processori e almeno 8 GB di RAM. In Windows Server 2008 e Windows Server 2008 R2 i protocolli IPv4 e IPv6 sono installati e attivati per impostazione predefinita. Nel caso in cui entrambi i protocolli sono attivati, il protocollo IPv6 ha la preferenza. Benché SQL Server e SharePoint 2010 supportino anche il protocollo IPv6, tutti gli URL degli utenti finali devono essere basati su nomi DNS con record AAAA per un corretto funzionamento di SharePoint.

L'accesso a URL SharePoint con indirizzi alfabetici IPv6 non è supportato, fatta eccezione per alcune funzioni di amministrazione, quali quelle che richiedono un formato di indirizzo alfabetico. In tal caso, è necessario includere l'indirizzo alfabetico in parentesi quadre come nell'esempio seguente: http://[2001:db8:85a3:8d3:1319:8a2e:370:7344].

È inoltre possibile la virtualizzazione dei server: è possibile configurare macchine virtuali mediante la tecnologia Hype-V di Windows Server 2008 nell'ambito di una server farm SharePoint 2010, utilizzabile anche per server Web di front-end, server applicazioni di livello intermedio e server di database di back-end. Le macchine virtuali utilizzano reti interne per comunicare con server esterni e con la partizione parent, mentre utilizzano le reti interne per comunicare con altre macchine virtuali che risiedono sullo stesso server fisico e sulla partizione parente e infine utilizzano le reti private per comunicare solo con altre macchine virtuali che risiedono sullo stesso server fisico.

Architettura: da un macrolivello a un microlivello

Per le implementazioni di SharePoint 2010 esiste un'architettura logica: inizia con le server farm a un macrolivello fino ad arrivare ai siti e alle pagine a un microlivello. Le server forniscono l'isolamento fisico per il contenuto. Per soddisfare ulteriori esigenze di isolamento, è possibile utilizzare server farm diverse per librerie diverse. È possibile inoltre creare altre server farm per soddisfare gli obiettivi di prestazioni e scalabilità.

SharePoint 2010 introduce una nuova architettura dei servizi che consente di gestire e centralizzare i servizi in modo indipendente. È disponibile una risorsa applicativa di servizi che consente di personalizzare e condividere servizi tra i siti all'interno di una stessa farm e talvolta anche tra più farm. È possibile inoltre distribuire più istanze della stessa applicazione di servizi all'interno di una singola server farm. Le nuove applicazioni dei servizi implicano che i servizi di SharePoint non devono più essere contenuti in un SPP (Shared Services Provider). Le applicazioni di servizi possono includere impostazioni di servizi e uno o più database o solamente le impostazioni di servizi.

Le applicazioni di servizi rappresentano solo uno dei diversi componenti dell'architettura logica. Esistono anche applicazioni Web che sono siti Web IIS creati e utilizzati da SharePoint. È possibile configurare le applicazioni Web in modo che utilizzino solo i servizi necessari. È possibile inoltre ampliare ciascuna applicazione Web in modo che includa fino a cinque siti Web IIS, in cui ciascun sito viene gestito come aree. Le aree sono semplicemente percorsi logici diversi (URL) per accedere alla stessa applicazione Web.

Quando si creano applicazioni e servizi Web in SharePoint 2010, vengono collegati a un pool di applicazioni specificato. Per pool di applicazioni si intende semplicemente un gruppo di URL gestito da uno più processi di lavoro. Ciascun pool di applicazioni dispone del proprio processo di lavoro. È possibile sia disponibile anche un'identità separata che consenta di isolare i singoli pool di applicazioni.

Per imporre le autorizzazioni relative al contenuto di un'applicazione Web, si utilizzano criteri. Per impostazione predefinita, tutto il contenuto di un'applicazione Web è archiviato in un un unico database del contenuto. È possibile inoltre separare il contenuto in più database al livello di raccolta siti. Benché un database del contenuto possa includere uno o più raccolte siti, non è possibile avere un'unica raccolta siti distribuita su più database. In generale, è preferibile non avere più di 100 database del contenuto per singola applicazione Web.

Una raccolta siti è un insieme di siti Web con lo stesso proprietario e impostazioni di amministrazione condivise. Ciascuna raccolta siti contiene un sito Web principale e molto probabilmente uno o più siti secondari. Un sito è costituito da una o più pagine Web e altri elementi ospitati in una raccolta siti. È preferibile limitare le raccolte siti a un massimo di 50.000 elementi per singolo database del contenuto. In pratica, per garantire prestazioni ottimali è preferibile un numero di elementi inferiore a 10.000.

Si consiglia di ridurre le dimensioni distribuendo le raccolte siti su più server di database. Con questa strategia, si aumenterà la capacità di storage e la velocità effettiva. Si consiglia inoltre di limitare il numero di siti per singola raccolta di siti a 250.000 unità nella maggior parte dei casi. Limitando la quantità a meno di 5.000 unità si semplificheranno le attività di backup e aggiornamento.

La generale complessità degli ambienti server con SharePoint 2010 dipenderanno esclusivamente dai requisiti specifici dell'organizzazione o di un progetto particolare. È possibile fornire implementazioni e configurazioni diverse per esigenze diverse. Per un progetto, è ad esempio possibile configurare una libreria a livello di team o di reparto. Per un altro progetto, è possibile configurare un repository centrale per l'intera organizzazione. Sostanzialmente, il piano dovrebbe tenere conto di diversi fattori:

  • Identificazione dei ruoli di gestione delle risorse digitali: determinare i partecipanti e le parti interessate.
  • Analisi dell'utilizzo delle risorse: Identificare chi utilizza diverse risorse digitali, quali tipi di risorse digitali sono coinvolte e in che modo vengono utilizzate le risorse.
  • Pianificazione dell'organizzazione delle librerie: stabilire il numero di librerie necessarie, dove creare, come utilizzarle e come organizzarle.
  • Pianificazione dei tipi di contenuto: stabilire i tipi di contenuto che si prevede di includere in una libreria specifica, quale testo, immagini, audio e video.
  • Pianificazione della governance dei contenuti: stabilire il livello appropriato di controllo per ciascuna categoria di contenuto e percorso di storage, nonché i criteri necessari per garantirne conformità ai controlli, la conservazione e l'assegnazione di etichette.
  • Pianificazione del flusso di lavoro dei contenuti: stabilire se e come pianificare l'utilizzo di attività di controllo delle versioni, di estrazione e archiviazione dei documenti all'interno di ciascuna libreria.

È possibile gestire le risorse multimediali dell'azienda, quali immagini, audio e video, insieme o separatamente dai propri documenti e altri tipi di file di testo. In genere, si consiglia di utilizzare un approccio con raccolta basata su sito singolo o separato per organizzare le risorse digitale. Con l'approccio a sito singolo, il database del contenuto contiene tutto il contenuto del sito, comprese tutte le risorse multimediali.

Con l'approccio a sito separato, vengono utilizzate raccolte diverse per il contenuto del sito e le risorse multimediali. Ad esempio, si configura il database del contenuto della Raccolta siti 1 per il contenuto del sito e il database del contenuto della Raccolta siti 2 per le risorse multimediali. La separazione dei file multimediali dai documenti spesso è la scelta più opportuna. In tal modo, sarà possibile gestire due tipi di dati separatamente e ridurne le dimensioni con maggiore rapidità.

Quando si considera l'architettura delle risorse al macrolivello, si consiglia di considerare anche la configurazione generale e nello specifico quanto segue:

  • Bit Rate Throttling: consente di misurare le velocità di download dei file multimediali e dei dati per assicurarsi che le prestazioni complessive non subiscano un peggioramento. È necessario utilizzare sempre la funzionalità di bit rate throttling quando una libreria comprende file di grosse dimensioni, quali audio e video. Poiché è una funzionalità di IIS 7, sarà necessario installarla, attivarla e configurarla in IIS 7 in qualsiasi server Web di front-end.
  • Cache BLOB (Binary Large Object) basata su disco: consente di controllare la memorizzazione in cache BLOB, compresi immagini, audio e video utilizzati di frequente e altri file utilizzati per visualizzare pagine Web, quali file JS e CSS. È necessario utilizzare la cache BLOB se nell'ambiente sono presenti librerie. La cache BLOB si attiva in IIS 7 ed è archiviata su ciascun server Web di front-end. Sarà necessario configurare i server Web che dispongono di capacità di archiviazione sufficiente per la memorizzazione nella cache. È possibile inoltre considerare la funzionalità RBS (Remote Blob Storage). La rimozione dei BLOB dal database semplifica la gestione di volumi di contenuto di grosse dimensioni (vedere la Figura 3).
  • Dimensione massima file di caricamento: consente di controllare la dimensione massima del file che gli utenti possono caricare su un server ed è configurabile per ciascuna applicazione Web presente su un server che ospita Amministrazione centrale. È necessario modificare questa funzionalità in base al tipo e alla dimensione generale dei file da caricare nelle librerie. Per garantire il supporto di questi tipi di file, è necessario configurare i server di database con sufficiente spazio di archiviazione.

Figure 3 Separating BLOB data from other content

Figura 3 Separazione dei dati BLOB da altro contenuto

Indipendentemente se si dispone di ambienti a singolo server, di farm con più server, di server virtuali o implementazioni esclusive in tutta l'azienda, la pianificazione della continuità delle attività aziendale è un passo obbligato. La pianificazione della continuità delle attività aziendali comporta una particolare attenzione alla protezione delle risorse digitali dell'azienda mediante meccanismi di ridondanza e disponibilità, secondo necessità.

Protezione del contenuto

È fondamentale configurare una protezione adeguata del contenuto in ciascun ambiente SharePoint 2010, iniziando dai cestini e i controlli delle versioni. SharePoint 2010 supporta due tipi di cestini:

  • Cestini degli utenti (cestini di prima fase)
  • Cestini delle raccolte siti (cestini di seconda fase)

Quando si attivano i cestini, è possibile eliminare elementi in due fasi (vedere la Figura 4). Nella prima fase si utilizza un cestino ed è possibile ripristinare file, voci di elenco, librerie di documenti e altri elementi eliminati dagli utenti. Quando un utente elimina un elemento inviandolo al cestino, viene trattenuto in questa sede fino alla definitiva eliminazione, scadenza o ripristino. Il cestino risiede al livello del sito ed è disponibile per gli utenti con autorizzazioni di tipo Collaborazione, Progettazione o Controllo completo in un sito. Sia gli utenti che gli amministratori delle raccolte siti possono ripristinare un elemento eliminato ripristinandolo dal cestino.

Figure 4 Two-stage recycle bins in SharePoint 2010

Figura 4 Cestini in due fasi in SharePoint 2010

Sia gli utenti che gli amministratori delle raccolte siti possono eliminare un elemento dal cestino. Da questa posizione, l'elemento eliminato viene inviato al cestino della raccolta siti che si trova al livello dell'amministratore della raccolta siti ed è disponibile solo per gli amministratori del sito.

Per impostazione predefinita, gli elementi eliminati vengono conservati per un totale di 30 giorni. Nota importante: un elemento eliminato dal cestino dell'utente dopo 20 giorni e inviato al cestino della raccolta siti, viene conservato solo per altri 10 giorni prima di essere eliminato automaticamente e in modo permanente.

L'amministratore della raccolta siti controlla la scadenza degli elementi eliminati impostando il limite temporale di permanenza degli elementi nei cestini. Gli amministratori possono eliminare gli elementi manualmente prima della scadenza se un cestino della raccolta siti raggiunge la dimensione massima consentita.

È possibile inoltre integrare funzionalità di ridondanza utilizzando il controllo della versione come parte integrante del controllo del contenuto, in cui sono incluse le autorizzazioni per l'approvazione del contenuto, nonché l'estrazione e l'archiviazione dei documenti per garantire un miglior controllo su come e quando vengono create le versioni dei documenti. I controlli dei documenti predefiniti sono specifici di una libreria particolare e dipendono dal modello di raccolta siti applicato alla libreria. SharePoint 2010 include tre opzioni di controllo della versione:

  • Nessun controllo della versione: i controlli della versione sono disattivati e non esistono versioni precedenti dei documenti creati. Di conseguenza, non viene conservata alcuna cronologia dei documenti.
  • Creazione di versioni principali: ogniqualvolta viene salvato un documento, ne viene salvata la versione precedente. Gli amministratori controllano il numero di versioni precedenti da conservare. Gli utenti con autorizzazioni per la libreria potranno visualizzare il documento e le relative versioni principali.
  • Creazione di versioni principali e secondarie (bozze): Le versioni principali dei documenti sono da considerarsi le versioni pubblicate. Le versioni secondarie sono da considerarsi bozze. Le versioni principali hanno estensione.0, mentre le versioni secondarie hanno estensioni diverse da zero, quali .1, .2, .3 e così via. Ogniqualvolta qualcuno salva un documento, in SharePoint vengono salvate anche le versioni precedenti principali e secondarie. Tutti gli utenti con autorizzazioni di lettura possono visualizzare le versioni principali dei documenti. In genere, tutti gli utenti con autorizzazioni di modifica possono visualizzare e utilizzare versioni secondarie di documenti.

Backup e ripristino migliorati

Il piano di protezione del contenuto dovrebbe includere strategie di disponibilità, backup e ripristino, le quali varieranno in base alle esigenze aziendali, i tipi di risorse digitali utilizzati e relativa importanza.

Per garantire disponibilità elevata, si consiglia di utilizzare una raccolta di server che consentano di ridurre gli effetti di tempi di inattività pianificati, ad esempio aggiornamenti di sistema e tempi di inattività non pianificati, quali guasti. È possibile aggiungere server Web e server applicazioni a una farm per esigenze di scalabilità e per garantire la disponibilità di servizi e applicazioni.

Per migliorare la disponibilità dei database di back-end, sarà necessario ricercare strumenti per il clustering e il mirroring di database. Il clustering di database offre supporto in termini di disponibilità grazie ai cluster di failover. I server in cluster (denominati nodi) sono collegati tramite cavi fisici e via software.

In caso di errore su un nodo, un altro nodo provvederà a erogare i servizi. Tale processo è definito failover e garantisce agli utenti un numero minimo di interruzioni dei servizi e della connettività ai database di back-end. I cluster di failover offrono una maggiore disponibilità per le applicazioni e i servizi che richiedono elevata disponibilità, scalabilità e affidabilità.

Il mirroring di database offre supporto in termini di disponibilità mediante l'invio delle transazioni da un database principale a un "mirror" o database duplicato. In SharePoint 2010 viene utilizzata una configurazione in "modalità a sicurezza elevata con failover automatico" per il mirroring, la quale implica un server principale, un server mirror e un server di controllo. Il server di controllo consente a SQL Server di effettuare il failover automatico dal server principale al server mirror entro pochi secondi dal guasto. Il mirroring garantisce la ridondanza per il contenuto e i database di configurazione di SharePoint.

Per il backup e il ripristino, è necessario prima decidere cosa proteggere. Per sviluppare un piano, utilizzare il testo intitolato SharePoint 2010 Products backup and recovery planning work. I backup di SharePoint, in associazione ai backup dei database, consentiranno di proteggere la maggior parte dell'infrastruttura di SharePoint.

È possibile eseguire attività di backup e ripristino a livello di farm e a livello di database per il ripristino di una raccolta siti se una singola raccolta siti è archiviata in un database. È possibile inoltre utilizzare tali livelli di backup senza il ripristino del database per ripristinare raccolte siti, siti, elenchi e configurazioni. Le attività di backup e ripristino a livello di farm e database consentono di ripristinare risorse digitali memorizzate in archivi RBS insieme ad altro contenuto (fintantoché il provider RBS ne abbia la capacità).

Tuttavia, in queste attività di backup non sono compresi alcuni tipi di personalizzazioni. È necessario effettuare il backup delle modifiche ai file web.config non applicate con Amministrazione centrale a livello di file system. È necessario inoltre effettuare il backup delle modifiche alle configurazioni IIS non impostate tramite SharePoint a livello di IIS/sistema operativo. È possibile ripristinare il database del contenuto e il database di configurazione di Amministrazione centrale relativo a una farm SharePoint, ma sono una parte di un ripristino farm completo nella stessa farm con gli stessi server.

Con le applicazioni di servizi, non è possibile ripristinare un'applicazione di servizi completa mediante il solo ripristino dei database correlati. È necessario ripristinare i database ed eseguire nuovamente il provisioning dell'applicazione di servizi. Infine, sarà necessario effettuare il backup e il ripristino dei database SQL Server Reporting Services separatamente dal backup e ripristino di SharePoint. A tale scopo, utilizzare gli appositi strumenti di SQL Server.

In questo modo, è possibile configurare l'ambiente di SharePoint Server per garantire ridondanza e disponibilità. Nel caso di SharePoint 2010, non esiste una configurazione universale e sono disponibili diversi componenti logici da considerare durante la progettazione dell'architettura fisica. È necessario inoltre considerare come configurare l'ambiente SharePoint in modo ottimale per la protezione delle risorse digitali.

SharePoint diventerà veramente una piattaforma popolare per le applicazioni di contenuto aziendali al pari di quanto l'iPhone e l'iPad lo sono per le applicazioni destinate a utenti privati? Ritengo che dovremo attendere e verificare.

Joshua Hoffman

William R. Stanek*(williamstanek.com) è un esperto in tecnologia leader nel settore, un formatore e l'autore pluripremiato di oltre 100 libri. Tra i libri attuali e di prossima uscita sono inclusi: "Active Directory Administrator’s Pocket Consultant" (Microsoft Press, 2009), "Windows Group Policy Administrator’s Pocket Consultant" (Microsoft Press, 2009), "Microsoft SQL Server 2008 Administrator’s Pocket Consultant 2nd Edition" (Microsoft Press, 2010), "Windows 7: The Definitive Guide” (O'Reilly Media, 2009), "Windows Server 2008 Inside Out" (Microsoft Press, 2008), "Windows PowerShell 2.0 Administrator’s Pocket Consultant" (Microsoft Press, 2009), "Windows 7 Administrator’s Pocket Consultant" (Microsoft Press, 2009) e "Windows Server 2008 Administrator’s Pocket Consultant, 2nd Edition" (Microsoft Press, 2009). Stanek è disponibile su Twitter all'indirizzo www.twitter.com/WilliamStanek.*

 

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