Gestione

Pianificare con System Center Capacity Planner

John Savill

 

Panoramica:

  • Elementi di base di SCCP
  • Creazione di un nuovo modello
  • Definizione dettagliata del modello
  • Simulazione dell'utilizzo effettivo

I componenti di un'infrastruttura oggi sono fondamentali per le attività supportate. Tuttavia, con l'aumento del numero di utenti e la diversificazione delle attività delle aziende, la valutazione esatta delle dimensioni e

del numero di server su cui eseguire i componenti è diventata una sfida ardua. Quando le risorse hardware sono insufficienti, si ottengono tempi di risposta non accettabili per gli utenti finali, mentre una quantità eccessiva di hardware rappresenta uno spreco di budget e comporta attività di gestione aggiuntive. Per questo motivo Microsoft ha creato System Center Capacity Planner (SCCP) 2006.

SCCP consente di immettere informazioni sulla topologia di rete (posizioni, velocità di collegamento, latenza), sul software e l'hardware da utilizzare e sui profili utente (come il numero di messaggi inviati). In SCCP è quindi possibile eseguire delle simulazioni dei diversi livelli di utilizzo e ottenere un dettaglio dell'impiego di hardware e componenti di rete. Questa simulazione aiuta a verificare se la configurazione proposta, se implementata, sarebbe adeguata per i requisiti di servizio richiesti.

Non è necessario eseguire SCCP su un server specifico o eseguire delle verifiche di rete. Si tratta essenzialmente di uno strumento di simulazione che può eseguire scenari di test a fronte di un ambiente modellato. I requisiti di sistema per SCCP sono minimi: Windows® XP con Service Pack 2 (SP2), Windows Server® 2003 o Windows 2000 con SP4, più Microsoft® .NET Framework 2.0. La prossima generazione di SCCP si interfaccerà in modo più stretto con Systems Management Server (SMS) e Microsoft Operations Manager (MOM) e consentirà di automatizzare alcune delle operazioni di raccolta di informazioni, poiché MOM raccoglie già informazioni sull'utilizzo del server mentre SMS gestisce le informazioni di configurazione dell'hardware.

L'installazione di SCCP 2006 è semplice; una procedura di installazione guidata standard che richiede solo l'accettazione del contratto di licenza e la conferma della cartella di installazione. Una volta installato il prodotto, viene aggiunta una voce al menu Tutti i programmi. Quando si avvia SCCP per la prima volta, la schermata iniziale di Microsoft Capacity Planner consente di accedere a tre dei quattro componenti del pianificatore di capacità come illustrato nella Figura 1.

Figura 1 Avvio dello strumento di pianificazione delle capacità

Figura 1** Avvio dello strumento di pianificazione delle capacità **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Durante la creazione guidata del modello vengono formulate alcune domande sull'ambiente desiderato per la creazione di un modello di architettura del sistema (SAM). Il SAM contiene informazioni dettagliate su posizioni, utenti, rete, modelli di utilizzo e hardware.

L'editor modello consente di eseguire modifiche e impostazioni dettagliate per il SAM creato in precedenza con la procedura guidata o l'editor. Qui è possibile convalidare i modelli, visualizzare l'utilizzo simulato e verificare altri scenari, come carichi aggiuntivi sui server di posta o la presenza di utenti remoti.

Nel pianificatore di capacità sono già disponibili numerosi tipi di hardware predefiniti da utilizzare nei SAM. Tuttavia, se necessario, è possibile impostare configurazioni hardware personalizzate nell'editor.

Quando si seleziona un modello, la funzione di simulazione di Capacity Planner consente di eseguire vari test a fronte del modello selezionato per determinarne l'attuabilità per l'implementazione nel mondo reale.

Per visualizzare i componenti e rilevarne le interazioni, la cosa migliore da fare è provare a utilizzare lo strumento. Si inizierà con la procedura guidata, quindi si eseguirà una simulazione e infine la configurazione dettagliata di un modello di architettura aggiungendo dell'hardware personalizzato. Ai fini dell'esempio si utilizzerà un ambiente Exchange, ma il processo resta simile anche per MOM.

Creazione di un nuovo modello

Prima di eseguire la convalida o scenari di simulazione su un'infrastruttura pianificata o anche solo per provare l'impatto di alcuni scenari sull'infrastruttura esistente, è necessario descrivere l'ambiente in SCCP. Purtroppo, con la versione corrente dello strumento non è possibile eseguire la scansione della rete. È invece necessario immettere i dettagli dell'infrastruttura in termini di posizioni fisiche e tipi di connettività, posizionamento di server, caselle di posta e utenti, oltre ai dettagli sull'utilizzo dell'ambiente da parte degli utenti.

Lo strumento prevede alcune limitazioni, illustrate nel manuale per l'utente. In un modello Exchange, ad esempio, è supportata una sola foresta. Ne consegue che i domini delle foreste esterne non vengono inseriti nel modello e che catalogo globale e cassetta postale risiedono nello stesso sito. È possibile modellare solo 100 siti, di cui un massimo di 10 siti di hub, un massimo di 300 computer server e con il supporto solo di client Outlook ® 2003 (Web o locali). SCCP supporta fino a 49.999 client in posizioni centrali o di hub e fino a 10.000 in posizioni di ramo. Le funzionalità di Exchange come ActiveSync® e le connessioni Outlook Mobile Access non sono supportate, né lo sono le opzioni di connettività legacy come POP e IMAP. Non viene considerato l'utilizzo del sistema per operazioni di backup e ripristino, né le configurazioni in cluster; tuttavia, il pianificatore di capacità è dotato di tutte le opzioni necessarie per simulare l'utilizzo quotidiano tipico della posta elettronica.

Per iniziare la dimostrazione dalla pagina di benvenuto, scegliere l'opzione per la creazione guidata di un nuovo modello e descrivere l'infrastruttura da modellare. Per l'esempio si creerà un'azienda con tre sedi: un ufficio centrale a Dallas e due filiali a Houston e Austin, ciascuno con un certo numero di utenti locali di posta elettronica. Non è necessario configurare un server di posta per ciascuna sede, quindi si immettono le informazioni sul numero e sul tipo di utenti di posta elettronica; SCCP calcolerà in quali posizioni è opportuno inserire server Exchange locali e le sedi da cui gli utenti accederanno al server Exchange in modalità remota.

Dopo aver creato un modello di base dell'infrastruttura dell'organizzazione, la procedura richiede di immettere il numero di sedi centrali e filiali, il tipo di connettività tra le sedi e la percentuale di larghezza di banda che può essere utilizzata per la messaggistica. Durante la procedura guidata si ricorre a un approccio piuttosto ampio; in seguito sarà possibile modificare in modo dettagliato il modello creato dalla procedura guidata e impostare i singoli collegamenti con maggior precisione. Nell'esempio è possibile confermare una sede centrale e due filiali (vedere la Figura 2). Tra le filiali e la sede centrale esistono delle connessioni T1 ed è possibile utilizzare la metà della larghezza di banda per la messaggistica. Non è necessario configurare la velocità della connessione tra le sedi centrali, dato che ne esiste solo una.

Figura 2 Configurazione di topologia WAN e larghezza di banda della connessione

Figura 2** Configurazione di topologia WAN e larghezza di banda della connessione **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Nella finestra successiva della procedura guidata viene richiesto il numero medio di utenti presso le filiali, il client di posta elettronica (Outlook 2003 in modalità cache o Outlook Web Access) e il numero di utenti presso la sede centrale. Anche in questo caso, le informazioni sono da intendersi ad alto livello e sarà possibile definirle con maggior precisione in seguito utilizzando l'editor del modello. In questo caso si imposteranno 200 utenti per ciascuna filiale e 500 per la sede centrale, che utilizzano tutti Outlook in modalità cache.

La procedura guidata prevede tre livelli predefiniti di utilizzo della posta elettronica: Alto, Medio e Basso. Per ciascun livello si presuppongono impostazioni quali dimensioni medie della cassetta postale, numero di messaggi inviati e ricevuti e dimensioni medie dei messaggi di posta elettronica. Se nessuno dei tipi incorporati è adatto ai modelli di utilizzo previsti per la propria organizzazione, è possibile configurare i singoli valori per ciascuna delle quattro caratteristiche di uso indicate.

Il prossimo passaggio consiste nel configurare le preferenze dell'hardware, come illustrato nella Figura 3. SCCP consente di definire fino a tre configurazioni di CPU possibili che vengono quindi utilizzate per modellare l'hardware per i vari ruoli server. La gamma di configurazioni CPU spazia da singolo un processore Pentium III Xeon a 1 GHz fino a una configurazione a quattro processori Xeon MP a 3,66 GHz. In Exchange 2003 sono inclusi alcuni ruoli, ovvero Archivio cassette postali, testa di ponte e front-end, più un ruolo Catalogo globale di Active Directory®. Se l'utilizzo lo consente, è possibile il consolidamento dei ruoli su un numero minore di server. Se non si specifica il consolidamento dei server, verranno configurati server diversi per ciascuno dei ruoli, anche se l'utilizzo non li richiede. È preferibile impostare SCCP in modo che i server vengano consolidati.

Figura 3 Configurazione dei profili hardware per i server

Figura 3** Configurazione dei profili hardware per i server **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Infine, è possibile selezionare il tipo di dischi disponibili in base a interfaccia, dimensioni e velocità. Non è necessario specificare il numero di dischi che verrà invece calcolato dal pianificatore di capacità. È possibile anche che venga specificata una SAN (Storage Area Network) o rete di archiviazione, sebbene non sia ancora possibile creare dei cluster.

Il passaggio successivo della procedura guidata è un riepilogo del modello calcolato, in cui viene specificato il numero di server calcolato come ottimale da SCCP, i ruoli di ciascun server e le configurazioni di processore, memoria e disco. Se si è selezionata una SAN, sono riportate anche le informazioni corrispondenti.

Poiché ai fini dell'esempio si sono selezionate più posizioni, è possibile che vengano visualizzati i server solo per una parte delle posizioni. Questo accade perché SCCP ha ritenuto che non è necessario inserire dei server Exchange locali in alcune posizioni e che le cassette postali vengono servite meglio tramite un server delle cassette postali Exchange remoto, come illustrato nella Figura 4. In questo caso i 400 utenti delle filiali non dispongono di un archivio cassette postali locale, che è stato consolidato nel server di archivio cassette postali di Exchange della sede di Dallas, in cui sono ora specificati 500 utenti.

Figura 4 Un riepilogo della valutazione di pianificazione di capacità iniziale

Figura 4** Un riepilogo della valutazione di pianificazione di capacità iniziale **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Fino a questo punto è possibile fare clic sui pulsanti Indietro e Avanti nella procedura guidata per modificare le risposte fornite e il riepilogo del modello (è anche possibile tornare a una pagina specifica della procedura guidata utilizzando il riquadro di navigazione sulla sinistra). Se la configurazione è soddisfacente, fare clic sul pulsante Fine della pagina di riepilogo del modello. Si passa alla finestra dell'editor modello, dove è possibile eseguire configurazioni più precise.

Configurazione dettagliata del modello

La creazione guidata è un ottimo strumento per la creazione di un modello di base. Tuttavia, a meno che le varie posizioni non siano del tutto simili, è probabile che sia necessario procedere a delle personalizzazioni in modo da rendere il modello davvero utile come base per il calcolo dell'utilizzo. Spesso ciascuna posizione include un diverso numero di utenti oppure una combinazione dei client di messaggistica Outlook 2003 in modalità cache e Outlook Web Access (OWA). Non è possibile per ottenere questo livello di dettaglio nella creazione guidata del modello, ma per queste configurazioni è possibile utilizzare l'editor modello. Questo strumento si rivela utile anche quando si desidera rilevare l'effetto delle modifiche di alcuni aspetti dell'ambiente, ad esempio l'aggiunta di altre posizioni o altri tipi di utenti.

L'editor modello, illustrato nella Figura 5, consente di salvare e recuperare modelli in file .sam, il formato proprietario dello strumento. È utile, come in tutte le attività lavorative, salvare i file dei modelli prima di eseguire modifiche importanti e utilizzare un nome descrittivo per evitare che dei modelli vadano perduti durante il lavoro. Nel menu File è disponibile una funzione di esportazione che consente di generare report di riepilogo dettagliati in formato Excel® e diagrammi di topologie Visio ® del modello.

Figura 5 Modifica di una configurazione SAM nell'editor modello

Figura 5** Modifica di una configurazione SAM nell'editor modello **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Il riquadro a sinistra dell'editor modello è un'area di navigazione con delle opzioni utili per visualizzare la topologia globale, la topologia del sito o un riepilogo del modello. La topologia globale mostra il modello di architettura dal punto di vista di un sito con le reti aggiuntive, come Internet. Nella vista Topologia del sito vengono visualizzate delle informazioni su un sito o una rete specifica. Nel riepilogo del modello l'ambiente viene sintetizzato in formato testuale, che è lo stesso formato visualizzato alla fine della creazione guidata del modello.

Qualunque opzione si scelga, i dettagli vengono visualizzati nel riquadro centrale dell'editor modello. Nel riquadro destro, nello spirito della nuova versione di Microsoft Management Console (MMC) distribuita con Windows Server 2003 R2, è disponibile un'area per le "azioni" divisa in due sotto-aree: nella parte superiore sono evidenziate le azioni sensibili al contesto, che cambiano in base alla vista corrente o all'oggetto selezionato, mentre nella parte inferiore sono disponibili le azioni generiche sempre applicabili. Queste ultime azioni consentono di aggiungere un nuovo sito, modificare i profili degli utenti e (la parte più interessante) eseguire una simulazione.

Quando si utilizza il riquadro centrale dell'editor modello, è possibile selezionare tutti gli elementi. Dopo aver scelto un elemento, oltre alle azioni relative all'elemento corrente che cambiano in base all'oggetto selezionato, è possibile visualizzare informazioni più dettagliate sull'oggetto. Se, ad esempio, si fa doppio clic su un sito, si passerà alla vista Topologia del sito con i dettagli degli oggetti inseriti nel modello per il sito. Quindi, in un sito con dei server locali vengono mostrati uno o più server, le reti e gli utenti della posizione. Grazie a questa caratteristica dello strumento, è possibile fare doppio clic sull'oggetto selezionato, visualizzare le proprietà nel dettaglio e modificarle secondo necessità.

Le linee che collegano i siti rappresentano le reti tra le posizioni e possono essere modificate per definire la configurazione esatta della rete. È, ad esempio, possibile specificare la larghezza di banda in uplink e downlink e la percentuale di larghezza di banda disponibile. È inoltre possibile configurare la latenza della connessione, che può essere un attributo molto importante per la stabilità della comunicazione. Altre modifiche comuni prevedono l'aggiunta di altri tipi di utente. In questa istanza si immagini di avere a disposizione un mix di client Outlook Web Access e Outlook 2003 serviti dalla posizione centrale. Dopo aver aperto la sede di Dallas nella relativa vista della topologia del sito, sarà necessario aggiungere un profilo di client con le informazioni sugli utenti con OWA, ovvero il server utilizzato dai client OWA, la rete da cui si connettono gli utenti e la larghezza di banda disponibile, come illustrato nella Figura 6.

Figura 6 Aggiunta e modifica degli elementi di un modello

Figura 6** Aggiunta e modifica degli elementi di un modello **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Quando il SAM riflette al meglio l'infrastruttura esistente o progettata, salvare e denominare il file in modo che sia facilmente identificabile come punto di partenza per qualunque modifica futura. A questo punto, è opportuno eseguire una simulazione per ottenere una valutazione delle prestazioni del modello con le impostazioni configurate. In base ai risultati della simulazione è possibile modificare il modello per verificare varie eventualità e scenari, come l'aggiunta di un nuovo sito e di nuovi utenti, l'aggiunta o rimozione di server, l'aggiunta di nuovi utenti nelle posizioni o la modifica del tipo di connessione o di client di posta elettronica. Dopo aver aggiornato il modello con questi nuovi elementi, è possibile eseguire un'altra simulazione e verificare il comportamento della nuova configurazione.

Simulazione dell'utilizzo reale

Per eseguire la simulazione è sufficiente fare clic sull'azione o sul pulsante della barra degli strumenti corrispondente. Viene prima di tutto verificata l'integrità del modello: gli eventuali difetti nel modello vengono visualizzati prima della simulazione. Se, ad esempio, si aggiungono dei client OWA a un modello in cui in precedenza non esistevano client OWA senza configurare alcun server front-end, un messaggio di errore notificherà l'assenza di server front-end. Se non vengono rilevati problemi, verrà visualizzato lo stato durante la simulazione.

Al termine della simulazione, viene generato un report con le informazioni dettagliate sull'utilizzo di tutti i componenti e viene aperta la vista con i risultati della simulazione. Viene inizialmente visualizzata una pagina riepilogativa con i dettagli sui massimi utilizzi di CPU, archiviazione e connessione (i colli di bottiglia più comuni), oltre ai tempi di transazione e latenza più lunghi, che possono influire sull'usabilità del sistema da parte dell'utente finale. È possibile visualizzare i dettagli sull'esatto utilizzo di server, SAN, connessioni locali ed esterne scegliendo i collegamenti nel riquadro sinistro dei risultati della simulazione, come illustrato nella Figura 7.

Figura 7 Riepilogo dei risultati della simulazione per un modello semplice

Figura 7** Riepilogo dei risultati della simulazione per un modello semplice **(Fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Posizionare il cursore del mouse sui vari elementi grafici, come l'analisi dei colli di bottiglia, per visualizzare il server e l'attributo del server che provoca il collo di bottiglia. Notare le impostazioni di soglia nel riquadro sinistro. Questa categoria consente di impostare una soglia di utilizzo ragionevole per la generazione degli avvisi, una funzionalità molto utile.

I report dettagliati sulla simulazione sono estremamente utili, non solo per indirizzare le decisioni di acquisto hardware, ma anche per visualizzare in anteprima le risorse di rete che saranno utilizzate dalle applicazioni di messaggistica. Per gli utenti che si connettono tramite i collegamenti WAN più lenti, ad esempio, il report costituisce un'indicazione delle prestazioni della connessione. Se le prestazioni sono insufficienti, è possibile scoprire se è possibile aumentare la velocità di connessione tra le posizioni oppure se è necessario aggiungere un server di archivio cassette postali locale con la semplice modifica del modello e la ripetizione della simulazione fino a ottenere i risultati che soddisfano i criteri specifici. Allo stesso modo, se i server utilizzano tutti la CPU al 5%, è possibile ridurre le specifiche dei server. Grazie alla facilità di modifica del modello e ripetizione della simulazione, è possibile sperimentare tutte le diverse opzioni di soluzione. Le precise misurazioni di tutti gli scenari di test consentono di affrontare con maggiori argomentazioni le riunioni su budget e pianificazione.

Riepilogo

Questo articolo è una panoramica su come SCCP consenta di simulare e analizzare la distribuzione di Exchange. SCCP è in grado di garantire lo stesso livello di modellazione e simulazione anche per MOM. È possibile scaricare SCCP come parte di MSDN® di Premium o di Technet Plus. ¦

John Savill è direttore dell'infrastruttura tecnica di Geniant. È un CISSP, un MCSE per protezione e messaggistica sul Windows Server 2003, otto volte MVP e un istruttore di Krav Maga. È inoltre l'autore di Windows Server 2003 Active Directory Design and Implementation pubblicato da Packt Publishing

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