Virtualizzazione

Gestisci i tuoi ambienti virtuali con VMM 2008

Edwin Yuen

Questo articolo si basa su una versione non definitiva di Virtual Machine Manager 2008. Tutte le informazioni riportate sono soggette a modifica.

Panoramica:

  • Supporto per macchine virtuali VMware
  • Automazione e script basati su Windows PowerShell
  • Gestione centralizzata, consolidata
  • Procedure di installazione

Indice

Introduzione a Virtual Machine Manager 2008
Integrazione con System Center
Installazione di Virtual Machine Manager 2008
Aggiunta di host VMware ESX
Migrazione di VMotion
Conclusione

L'anno scorso Microsoft ha introdotto System Center Virtual Machine Manager 2007, il quale fornisce un'interfaccia consolidata per gestire un'infrastruttura virtuale mediante l'esecuzione di Microsoft Virtual Server 2005. Ora, in coincidenza con la presentazione della nuova versione dell'hypervisor di Windows Server 2008 Hyper-V, è stata rilasciata una nuova versione di Virtual Machine Manager (VMM). System Center Virtual Machine Manager 2008 gestisce le installazioni di Microsoft Virtual Server 2005 e di Windows Server 2008 Hyper-V ma il supporto è stato esteso anche ai server di VMware Infrastructure 3 (ESX/ESXi). Con VMM, si dispone di un'interfaccia di gestione integrata che funziona con l'intera infrastruttura virtuale, compresi i sistemi di Microsoft e VMware.

VMM supporta tutte le attività di virtualizzazione tradizionali, tra cui le distribuzioni rapide delle macchine virtuali (VM) dai modelli e dalle macchine virtuali preconfigurate, le conversioni da macchina fisica a virtuale (P2V), una libreria centralizzata di oggetti dell'infrastruttura virtuale oltre alla conversione da macchina virtuale a macchina virtuale (V2V) di macchine virtuali VMware (file di configurazione VMX e dischi virtuali VMDK) a macchine virtuali Hyper-V. Inoltre, l'integrazione di VMM con gli altri componenti della famiglia System Center riduce la gestione dei sistemi fisici e virtuali a un singolo riquadro.

In quest'articolo prenderò in esame VMM 2008 e le nuove funzionalità previste per agli amministratori IT. Indicherò quindi i requisiti e le operazioni necessarie per un'installazione VMM. Infine, esaminerò in dettaglio le modalità di utilizzo di alcune delle nuove funzionalità di VMM 2008.

Introduzione a Virtual Machine Manager 2008

System Center Virtual Machine Manager 2008 è un'applicazione autonoma che fornisce una gestione centralizzata a livello aziendale delle macchine virtuali in esecuzione in Microsoft Virtual Server 2005 R2 SP1, Windows Server 2008 Hyper-V, Microsoft Hyper-V Server 2008 e server VMware Infrastructure 3 (ESX/ESXi). Insieme ad altri prodotti System Center, VMM fornisce una gestione dell'infrastruttura fisica e virtuale end-to-end. Figura 1 mostra il layout dell'architettura di Virtual Machine Manager.

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Figura 1 Architettura di System Center Virtual Machine Manager 2008 (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Come noteranno coloro che hanno familiarità con VMM 2007, in VMM 2008 sono presenti molte più interfacce per il sistema VMM (vedere la Figura 1). Le caselle in alto a sinistra rappresentano VMM 2008; le caselle in alto a destra rappresentano System Center Operations Manager 2007 e nella parte inferiore sono indicati i sistemi gestiti e le interfacce. Le caselle rosse indicano i server di gestione, le caselle blu mostrano gli input del sistema e le caselle verdi sono i sistemi host gestiti con gli oggetti gestiti evidenziati in giallo.

La casella rossa in alto a sinistra rappresenta il servizio server di Virtual Machine Manager 2008. Nella parte superiore sono indicate le diverse interfacce nel servizio; la Console amministrazione, l'interfaccia Windows PowerShell e il Portale web self-service con accesso utente delegato. Windows PowerShell costituisce la base per tutti gli accessi al server VMM. La Console di amministrazione VMM è costruita interamente sulla base di Windows PowerShell, pertanto è possibile creare in maniera semplice gli script di Windows PowerShell eseguiti dal servizio server VMM. Quindi l'API pubblica per VMM 2008 è Windows PowerShell e qualsiasi programma che possa avvalersi di VMM tramite Windows PowerShell. Un ottimo esempio è l'integrazione di XenDesktop Desktop Delivery Controller di Citrix con Virtual Machine Manager, progettato interamente mediante Windows PowerShell.

Il supporto per VMM è un database SQL Server 2005 o SQL Server 2008, un'installazione completa o SQL Server Express Edition se non è disponibile nessun altro database. Il diagramma mostra che Operations Manager e Virtual Machine Manager fanno entrambi riferimento a SQL Server, ciò nonostante i due programmi non condividono un database. Entrambi funzionano sulla stessa versione di SQL Server. L'effettiva integrazione tra Virtual Machine Manager e Operations Manager avviene grazie a un connettore disponibile attraverso VMM. Questo connettore consente a VMM e OpsMgr di condividere i dati spostando le informazioni di virtualizzazione in OpsMgr e trasferendo i dati OpsMgr a VMM per l'esecuzione di azioni.

La parte inferiore del diagramma mostra gli host gestiti. VMM 2008 gestisce ancora gli host della macchina virtuale Virtual Server 2005 R2 SP1 e la condivisione di una libreria centralizzata, come in VMM 2007. Va notato che in VMM la condivisione della libreria non è un archivio speciale di file né un server. È semplicemente una condivisione di file Windows gestita da VMM. È possibile gestire la libreria attraverso VMM o copiare e cancellare con facilità i file dalla condivisione file e consentire a VMM di individuare le modifiche. Inoltre, è possibile disporre di librerie multiple, un'opzione utile per i gruppi di server delegati e per i server in uffici remoti.

Una novità di VMM 2008 è la capacità di gestire gli hypervisor Hyper-V e ESX. La gestione di host Hyper-V viene realizzata attraverso la Gestione remota Windows (WinRM) e l'Interfaccia di Strumentazione gestione Windows (WMI). Infatti, quando viene aggiunto un potenziale host Hyper-V, se in Windows Server 2008 non è attivato il ruolo Hyper-V, VMM può attivare automaticamente questo ruolo per l'amministratore. Questa funzionalità è disponibile anche per host Virtual Server potenziali per i sistemi Windows Server 2003.

La gestione degli host VMware VI3 ESX avviene in realtà attraverso un server VirtualCenter di VMware. VMM 2008 si interfaccia con VirtualCenter attraverso l'API basata sui servizi Web di VirtualCenter. Pertanto, per la gestione di VMware è necessario un server VirtualCenter e la maggior parte delle installazioni aziendali di VMware disporrà almeno di un server VirtualCenter. La caratteristica peculiare di VMM 2008 è la capacità di gestire server multipli VirtualCenter. VMM è in grado di aggiungere server multipli VirtualCenter, consentendo a un amministratore di aggregare l'intera infrastruttura VMware, e fornisce una panoramica unica dell'azienda, cosa che prima non era possibile.

Facendo parte della famiglia di prodotti System Center, VMM utilizza l'interfaccia di System Center o Outlook nella Console di amministrazione. La Console di amministrazione VMM non è uno snap-in MMC; è un'applicazione completamente nuova creata utilizzando Microsoft .NET Framework e progettata su Windows PowerShell 1.0. Infatti, come sottolineato in precedenza, qualsiasi azione nella Console di amministrazione richiama il comando di Windows PowerShell associato. In questo modo è l'interfaccia utente ad utilizzare concretamente Windows PowerShell. Qualsiasi comando o funzione eseguiti nella Console di amministrazione possono essere realizzati attraverso la riga di comando in Windows PowerShell.

Ogni procedura guidata nella Console di amministrazione presenta inoltre un pulsante Visualizza script che mostra lo script Windows PowerShell associato per il comando da eseguire - un valido punto di partenza per scoprire le modalità di relazione di Windows PowerShell con VMM. Una novità in VMM 2008, l'azione Visualizza script apre gli script in Blocco Note affinché possano essere modificati con facilità direttamente da VMM. Inoltre, è possibile salvare gli script modificati per poi riutilizzarli direttamente dalla libreria di VMM—un'altra novità di VMM 2008. I cmdlet di VMM 2007 sono stati aggiornati per VMM 2008, offrendo supporto per i server di VMware. I cmdlet stessi funzionano attraverso le piattaforme di virtualizzazione in modo tale che i cmdlet, tra cui New-VM, siano in grado di funzionare su entrambi i sistemi Microsoft e VMware. Pertanto gli amministratori IT possono utilizzare un gruppo di cmdlet per gestire gli host di Virtual Server, Hyper-V e VMware ESX.

Virtual Machine Manager 2008 è stato progettato per offrire tre fondamentali vantaggi agli amministratori IT:

  • Ottimizzare l'utilizzo delle risorse
  • Acquisire maggiore flessibilità
  • Utilizzare al meglio le competenze esistenti

Questi vantaggi sono favoriti da numerose funzionalità. In primo luogo, VMM aiuta a ottimizzare l'utilizzo delle risorse integrando la gestione dell'intera infrastruttura virtuale, a prescindere dall'hypervisor. Grazie all'integrazione dei sistemi Microsoft e VMware, VMM 2008 fornisce una panoramica unica di tutti gli host e le macchine virtuali, come mostrato nella Figura 2, e consente agli amministratori di filtrare e visualizzare i propri sistemi secondo parametri quali l'host, il sistema operativo, il proprietario, la data aggiunta, ecc.

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Figura 2 La Console di VMM mostra la gestione integrata di Microsoft e VMware (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

VMM aiuta inoltre a ottimizzare l'utilizzo delle risorse del sistema attraverso un semplice consolidamento del server con conversioni P2V e V2V. P2V offre la possibilità di consolidare le macchine fisiche esistenti in macchine virtuali senza doverle reinstallare. Ciò è utile soprattutto per la conversione di macchine il cui hardware è sfruttato in maniera limitata in modo da ottimizzare le risorse raggruppando diverse macchine a basso utilizzo in un unico hardware fisico. P2V è una funzionalità integrata di VMM e non richiede software o server aggiuntivi. In VMM 2008 è supportato un numero maggiore di sistemi fisici, tra cui Windows Vista, Windows Server 2008 e gli host x64. La funzionalità P2V di VMM è di grande supporto per gli strumenti di pianificazione quali Microsoft Assessment and Planning (MAP) (di cui tratta l'articolo di Baldwin Ng e Jay Sauls in questo numero di TechNet Magazine), che aiuta a identificare i candidati per il consolidamento del server.

Se si dispone già di macchine virtuali nel formato VMDK di VMware, VMM consente di utilizzare V2V per convertire i VMDK esistenti nel formato VHD. Questo processo avviene non in linea — la macchina virtuale di VMware deve essere arrestata mentre il processo V2V converte il file VMDK effettivo in VHD. È anche possibile convertire una macchina virtuale VMware in esecuzione utilizzando la funzione P2V. Questo potrebbe creare un po' di confusione, ma è importante ricordare che le macchine virtuali sono dapprima macchine, quindi virtuali. Tutti gli altri sistemi considerano le macchine virtuali come macchine in esecuzione, così come avviene per la funzionalità P2V di VMM, che permette di convertire una macchina virtuale in esecuzione in un VHD Microsoft su qualsiasi software di virtualizzazione.

VMM offre agli amministratori IT una maggiore agilità grazie a diverse funzionalità. Una delle funzionalità principali attivate da VMM è la migrazione di macchine virtuali da un host a un altro, aiutando così a mantenere disponibilità elevata e ottimizzazione del server. Con gli host Hyper-V, VMM 2008 supporta Quick Migration, in grado di spostare una macchina virtuale tra host Hyper-V in pochi secondi di inattività. Questo processo richiede un cluster di Windows Server 2008 e l'archiviazione condivisa, ma VMM facilita la gestione e la configurazione.

Con un host ESX di VMware, VMM 2008 supporta anche VMware VMotion, la funzionalità di VMware che sposta le macchine virtuali senza che l'utente percepisca tempi di inattività. A tal fine sono necessari host ESX di VMware con VMotion attivo, poiché è un cluster back-end SAN come Quick Migration. Più avanti nell'articolo, presenterò un VMotion utilizzando VMM 2008.

Infine, VMM 2008 è in grado di eseguire la migrazione di una macchina virtuale esistente di Virtual Server 2005 su un host Hyper-V, eseguendo automaticamente tutti gli aggiornamenti e le conversioni necessarie per la migrazione.

Come parte della distribuzione di qualsiasi macchina virtuale (comprese le migrazioni descritte sopra) avviata attraverso conversioni o nuove distribuzioni, VMM utilizza un processo denominato Posizionamento intelligente per la distribuzione delle macchine virtuali agli host. Il Posizionamento intelligente viene utilizzato anche per eseguire una query su tutti gli host della macchina virtuale in gestione, recupera diversi parametri sulla disponibilità di risorse degli host e restituisce quindi un lungo elenco di host consigliati per la distribuzione della macchina virtuale. Come si può vedere nella Figura 3, il Posizionamento intelligente supporta gli host di Microsoft e VMware assieme alle loro configurazioni di archiviazione. Il Posizionamento intelligente in VMM 2008 è abilitato per piattaforme e per configurazioni. In tal modo raccomanderà solamente: host adatti alla piattaforma host corretta, host raggruppati in cluster se è richiesta disponibilità elevata e host in grado di supportare x64 per VM da x64.

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Figura 3 Il Posizionamento intelligente analizza tutti gli host disponibili (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Integrazione con System Center

Una delle funzionalità principali di VMM 2008 è l'integrazione con System Center Operations Manager 2007. Mentre VMM 2007 presenta alcune integrazioni con Operations Manager, VMM 2008 contiene un connettore per Operations Manager che aumenta notevolmente la funzionalità dell'integrazione. Attraverso l'integrazione con Operations Manager, VMM fornisce report consolidati di Operations Manager dalla console di amministrazione, nonché attraverso una nuova funzionalità denominata Performance and Resource Optimization (PRO).

PRO consente a VMM 2008 di creare avvisi denominati Suggerimenti PRO e rimediare ad azioni automatiche sulla base di parametri di monitoraggio di Operations Manager. La Figura 4 mostra alcuni esempi di Suggerimenti PRO. Quando si utilizza un management pack con PRO attivato (PRO pack), VMM 2008 può eseguire azioni automatiche quali migrazioni di macchine virtuali e creazione di nuove macchine virtuali rifacendosi a parametri basati su host, hypervisor, hardware e carico di lavoro.

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Figura 4 I Suggerimenti PRO forniscono avvisi e rimedi relativi ai problemi presenti nell'infrastruttura virtuale (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Installazione di Virtual Machine Manager 2008

Per eseguire l'installazione di System Center VMM 2008 esistono diversi prerequisiti e nuovi requisiti del sistema. Innanzitutto, il server di VMM 2008 richiede Windows Server 2008 x64. Il server non effettua l'installazione su Windows Server 2003 o su versioni x86 di Windows Server 2008. La Console di amministrazione e gli altri componenti possono essere ancora installati su Windows Server 2003 e su Windows XP o su Windows Vista (nel caso della console), con gli stessi requisiti e le stesse procedure di installazione di VMM 2007.

In secondo luogo, VMM 2008 richiede un'installazione su un dominio Active Directory per il modello di protezione. VMM 2008 supporta la gestione degli host della rete perimetrale (non di dominio unito), compreso il P2V di sistemi non di dominio, nuova caratteristica di VMM 2008. Uno dei vantaggi derivanti dall'utilizzo di Windows Server 2008 come piattaforma di installazione è rappresentato dal fatto che molti dei prerequisiti per VMM (quali .NET Framework 3.0, WinRM e Windows PowerShell 1.0) sono già incorporati. Infine, VMM 2008 richiede Windows Automated Installation Kit (WAIK) 3.0 sebbene il programma di installazione di VMM 2008 contenga i file di installazione.

In un ambiente di produzione si consiglia di installare ogni componente VMM su un server di produzione separato, in questa sede descriverò un'installazione su server singolo. L'hardware consigliato per un'installazione del server VMM è un server x64 con velocità di esecuzione pari a 2,8 GHz o superiore e con almeno 2 GB di RAM. Dato che si tratta di un'installazione su server singolo con un database SQL locale, sono necessari 7 GB di spazio su disco rigido. Notare che nel caso in cui si utilizzi un database remoto, è necessario solo 1 GB per l'installazione di VMM. Si consiglia di liberare altri 80 GB di spazio su disco per l'installazione della libreria locale.

Come menzionato in precedenza, VMM viene eseguito su un'installazione di Windows Server 2008 x64. I requisiti di software aggiuntivi comprendono .NET Framework 3.0, Windows PowerShell 1.0, WinRM e IIS 6.0 o versione successiva per il portale self-service. È richiesto anche Microsoft MSXML 6.0 Parser ma è inclusa una parte di .NET Framework 3.0.

Quando si avvia l'installazione di VMM, vengono proposte cinque opzioni: server Virtual Machine Manager, Console di amministrazione, Portale self-service e Agente Locale, così come un'opzione per configurare il Management Pack di Microsoft Operations Manager. Come già accennato, installeremo tutti i componenti su una singola macchina, iniziando dal Server VMM. Una volta avviata l'installazione, le prime schermate controllano i prerequisiti del sistema.

Oltre ai requisiti menzionati in precedenza, la macchina deve disporre di un dominio. L'installazione del server VMM attiva automaticamente le funzioni incorporate eliminando così la necessità di attivarle manualmente.

Una volta lanciato il programma di installazione, si consiglia di utilizzare l'opzione di Windows Update per assicurarsi che VMM 2008 sia aggiornato. Il programma di installazione analizza quindi le opzioni relative principalmente all'installazione del database SQL. In questo esempio viene utilizzato SQL Server 2005 Express Edition.

Successivamente, la procedura guidata chiede di identificare la posizione della libreria centralizzata. Questa può essere una directory locale sul server VMM (una condivisione viene creata per questa directory) oppure una condivisione file esistente. La posizione predefinita è C:\ProgramData\Virtual Machine Manager Library Files.

Il passaggio successivo consiste nell'assegnazione delle porte. A questo punto viene configurata la porta per la connessione della Console di amministrazione al servizio server VMM principale (8100 per impostazione predefinita), la porta utilizzata da WinRM per eseguire le funzioni di gestione (80 per impostazione predefinita) e la porta utilizzata dal Servizio trasferimento intelligente in background (BITS) per spostare i file sugli host della macchina virtuale (443 per impostazione predefinita). Una volta introdotte queste informazioni, viene visualizzata una schermata di riepilogo e l'installazione del server può terminare.

In seguito viene installata la Console di amministrazione dotata dei prerequisiti di sistema simili a quelli del server di VMM. L'unica opzione di configurazione disponibile oltre alla directory di installazione serve a confermare le porte di comunicazione utilizzate per connettersi al servizio server VMM. Questa porta deve essere la 8100, come configurato nell'installazione del server VMM.

Al termine dell'installazione, viene offerta l'opzione di creare un collegamento sul desktop per la Console di amministrazione e di aprire la console quando viene chiusa l'installazione. È consigliabile selezionare entrambe. Alla prima apertura della Console di amministrazione, si è invitati a collegarsi con il server. Con un'installazione su server singolo, il localhost sulla porta 8100 è corretto e si può premere Invio per avviare la console.

Infine, viene installato il portale self-service. I prerequisiti per il portale sono IIS 6.0 o 7.0, .NET Framework 3.0 e Windows PowerShell 1.0. (è richiesto Windows PowerShell poiché il portale self-service è solamente un'altra interfaccia per i servizi VMM principali che utilizzano Windows PowerShell). Per Windows Server 2008, è necessario attivare il ruolo IIS prima di avviare l'installazione di VMM 2008. Al momento di eseguire queste operazioni, assicurarsi che siano attivati i seguenti Servizi di Ruolo IIS:

  • Caratteristiche HTTP comuni (contenuto statico, documento predefinito, esplorazione directory, errori HTTP)
  • Sviluppo applicazione (ASP.NET, estendibilità .NET, estensioni ISAPI, filtri ISAPI)
  • Protezione (filtro richieste)
  • Compatibilità di gestione IIS 6.0

Se questi servizi di ruolo sono attivati, l'installazione passa alla verifica dei prerequisiti e l'installazione procede. Durante l'installazione, le opzioni di configurazione sono soltanto quelle relative alle porte utilizzate dal portale self-service. La prima porta da connettere al servizio VMM principale è 8100, la stessa della Console di amministrazione. La seconda è la porta su cui viene eseguito il portale. La predefinita è la porta 80 ma, in molte configurazioni, questa porta è già occupata e il programma di installazione di VMM genera un avviso. Se necessario, modificare la porta su una aperta, come ad esempio 8080. Il programma di installazione crea quindi un sito Web chiamato Home del Portale self-service di Microsoft System Center Virtual Machine Manager 2008. La configurazione può essere modificata in Server Manager.

Al termine dell'installazione di IIS, è possibile aprire il sito Web al localhost: 8080 in Internet Explorer. Se viene richiesta l'autenticazione quando viene aperto il sito Web, ciò è dovuto alle impostazioni di protezione di Internet Explorer. Il portale self-service deve essere eseguito nel contesto Intranet in Internet Explorer e potrebbe essere necessario aggiungere il server VMM all'elenco dei siti Intranet in Internet Explorer. Dopo aver completato le configurazioni, è possibile creare e utilizzare le macchine virtuali con self-service attivato in VMM 2008.

Aggiunta di host VMware ESX

Sebbene esistano numerose nuove funzionalità in VMM 2008, probabilmente la più attesa è l'aggiunta del supporto di gestione dell'host di VMware ESX. Grazie a questo supporto, VMM è ora in grado di gestire l'infrastruttura virtuale della maggior parte dei reparti IT aziendali.

Il processo di aggiunta degli host ESX nel Virtual Machine Manager 2008 è piuttosto semplice. Come già accennato, VMM 2008 gestisce gli host di VMware attraverso un server VirtualCenter, la cui versione deve essere 2.0.1 o 2.5. Per aggiungere i server VMware ESX nella console di gestione, è necessario semplicemente aggiungere il server VirtualCenter utilizzando l'azione Aggiungi VMware VirtualCenter Server localizzabile in alto a destra del riquadro Azioni.

Dopo aver lanciato la Procedura guidata, digitare il nome del computer del server VirtualCenter assieme all'account amministrativo per il server VirtualCenter. VMM aggiungerà gli host ESX, compresa la struttura del Gruppo host esistente da VirtualCenter, nell'interfaccia VMM. Questa operazione potrebbe richiedere vari minuti ma è possibile seguire lo stato di avanzamento dal menu di Processi di VMM.

Quando tutti i server sono stati importati, all'interno di VirtualCenter è possibile visualizzare la stessa struttura del server host di VMware ESX in VMM. Per aggiungere un altro server VirtualCenter, ripetere semplicemente il processo. Una volta aggiunta la struttura dell'host a VMM, è possibile aggiungere i server non-VMware nella stessa struttura di gruppo. I server non-VMware non saranno visualizzati in VirtualCenter.

Mentre VMM 2008 utilizza VirtualCenter per gestire gli host ESX, è necessario che sia in grado di accedere direttamente agli host ESX stessi per determinate funzioni, come V2V, stato di salvataggio e clonazione dagli host ESX. In questo modo, dopo aver aggiunto il server VirtualCenter in VMM, gli host appaiono come OK (Limitato). Per attivare l'intera gestione, andare alla pagina delle Proprietà dei singoli host ESX in VMM e fornire le credenziali appropriate dell'host per gestire direttamente i server.

Migrazione di VMotion

Quando si parla della gestione di VMware in Virtual Machine Manager 2008, si ripropone sempre la stessa domanda: VMM è in grado di eseguire VMotion e le altre funzioni di VirtualCenter? Dato che VMM utilizza VirtualCenter per la gestione di VMware, la risposta alla domanda è: sì!

Dal punto di vista funzionale, VMM tratta VMotion come qualsiasi altra migrazione. Per iniziare un VMotion, scegliere prima la macchina virtuale che si desidera spostare, quindi scegliere l'opzione della macchina virtuale Esegui migrazione dal riquadro Azioni sul lato destro di VMM. Successivamente, VMM visualizza la finestra di Posizionamento intelligente di quella macchina virtuale e presenta gli host di destinazione potenziali, con un tipo di trasferimento in diretta, come mostrato nella Figura 5. Il Posizionamento intelligente può aiutare a selezionare gli host di destinazione corretti per le macchine virtuali. Notare che il processo è lo stesso dell'esecuzione di una migrazione rapida utilizzando gli host di Hyper-V.

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Figura 5 VMotion utilizzando il Posizionamento intelligente (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Scegliere l'host di destinazione per la macchina virtuale — in questo caso, è il server denominato cqaesxi003.contoso.com e fare clic su Avanti. La finestra di riepilogo finale, nella Figura 6, visualizza l'azione richiesta.

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Figura 6 Finestra di riepilogo di VMotion (fare clic sull'immagine per ingrandirla)

Come affermato in precedenza, ogni procedura guidata in VMM presenta un pulsante Visualizza script che può visualizzare lo script Windows PowerShell per un lavoro nel Blocco Note. Ciò offre l'opportunità di osservare il funzionamento di Windows PowerShell con VMware in VMM 2008. Ecco lo script per questa 'azione:

$VM = Get-VM -VMMServer localhost -Name "MyVM" |
  where {$_.VMHost.Name -eq "cqaesxi003.contoso.com"}
$VMHost = Get-VMHost -VMMServer localhost |   where {$_.Name -eq "cqaesxi003.contoso.com"}
Move-VM -VM $VM -VMHost $VMHost –RunAsynchronously

Tre comandi semplici eseguono il VMotion per questo sistema. In questo esempio, VM MyVM viene spostato dal server VMware cqaesxi003.contoso.com al server cqaesxi001.contoso.com. Il primo comando serve a identificare la macchina virtuale di cui va eseguita la migrazione via VMotion. Come si può notare, in questa riga di comando si assegna il valore della macchina virtuale alla variabile $VM:

$VM = Get-VM -VMMServer localhost -Name "MyVM" |
  where {$_.VMHost.Name -eq " cqaesxi003.contoso.com"}

Il secondo comando serve a identificare il sistema di host ESX di destinazione per la macchina virtuale. In questa linea si assegna la variabile $VMHost all'host ESX cqaesxi003.contoso.com:

$VMHost = Get-VMHost -VMMServer localhost | where
  {$_.Name -eq " cqaesxi003.contoso.com"}

Infine, si utilizza il comando Move-VM per muovere effettivamente la macchina virtuale. Ecco la riga di comando completa e i parametri per Move-VM:

Move-VM [-VM] [<String VM>] -VMHost [<String Host>] 
  [-JobGroup <Guid>] [-JobVariable <String>] [-Path
  <String>] [-PROTipID] [-RunAsynchronously] 
  [-StartVMOnTarget <Boolean>] [-UseLAN <Boolean>]
  [<CommonParameters>]

In accordo con la filosofia di gestione eterogenea in Virtual Machine Manager, si può osservare che il comando non è un fornitore né un software specifico. Per completare il VMotion, emettere questo comando:

Move-VM -VM $VM -VMHost $VMHost –RunAsynchronously

questo ordina a VMM di eseguire Move-VM rispetto alla macchina virtuale in $VM, spostandosi nel sistema di host in $VMHost, e di eseguire il lavoro in modo asincrono. Una volta iniziato il lavoro, l'intero processo può essere monitorato dal finestra Processi in VMM. Inoltre, questo stesso comando fondamentale può essere adoperato per migrazioni rapide sui cluster Hyper-V e anche per gli host non cluster, utilizzando un trasferimento basato su LAN.

Come si può notare, System Center Virtual Machine Manager 2008 ha ampliato le ottime funzionalità di Virtual Machine Manager 2007 aggiungendo nuove piattaforme di gestione e nuove funzioni. Riesaminando il processo di installazione e un paio di funzionalità, è stato dimostrato quanto sia semplice gestire gli hypervisor multipli in VMM 2008.

VMM 2008 è progettato per fungere da software di gestione consolidato per la virtualizzazione, unificando i sistemi fisici e virtuali da Microsoft e VMware. Con questa nuova versione di Virtual Machine Manager, gli amministratori di VMware, di Microsoft Virtual Server 2005 e del nuovo Hyper-V possono sfruttare un solo strumento, una sola interfaccia script e, soprattutto, un solo processo di gestione per la loro infrastruttura virtuale.

Edwin Yuen è Technical Product Manager nella divisione Windows Enterprise Management per System Center Virtual Machine Manager. Edwin ha iniziato a lavorare per Microsoft quando è stata acquisita la società Softricity, a luglio 2006. Edwin vanta anche un'esperienza di 13 anni nel settore della consulenza tecnica, sia in campo commerciale che legislativo. È laureato in ingegneria elettronica alla Johns Hopkins University.