Virtualizzazione: Sostenibilità e risparmi con la virtualizzazione

Grazie alla virtualizzazione è possibile ridurre le emissioni di CO2 e al contempo incrementare i profitti. La virtualizzazione consente di risparmiare energia, consolidare risorse e introdurre maggiore flessibilità, scalabilità e resilienza all'infrastruttura.

Joshua Hoffman

Alzi la mano chi non è interessato a ridurre i costi della propria infrastruttura IT o chi non ha minimamente a cuore le sorti dell'ambiente. Poche mani alzate in entrambi i casi, ma sebbene la riduzione di emissioni di CO2 non sia in cima all'elenco delle priorità di un'azienda, le due cose vanno di pari passo. In termini di IT, l'efficienza è la chiave per ridurre i costi... e le emissioni di CO2.

Grazie a una diminuzione del sovraccarico, in particolar modo consolidando l'hardware, è possibile ridurre drasticamente i costi di esecuzione del data center, determinando al contempo un impatto positivo e concreto sull'ambiente. Lo strumento più efficace per conseguire questi risparmi è rappresentato dalla virtualizzazione.

La virtualizzazione consente di ridurre i costi ed è relativamente semplice da implementare. Per pianificare, distribuire, operare e gestire un'infrastruttura virtualizzata sono disponibili molte risorse.

Comprensione dei vantaggi

La tecnologia di virtualizzazione offre numerosi vantaggi e consente di determinare un impatto positivo su costi e consumi energetici in vari modi.

Consolidamento: gli aspetti fisici dell'infrastruttura IT (server, archiviazione, connettività di rete e consumo energetico) hanno costi ben precisi. La virtualizzazione consente di ottenere il massimo con il minimo sforzo. È possibile consolidare carichi di lavoro, ognuno dei quali richiedeva in passato uno specifico server fisico, in macchine virtuali in esecuzione su un numero inferiore di computer fisici. Non è più necessario acquistare, gestire, eseguire la manutenzione e alimentare questi computer. Un numero inferiore di computer si traduce in una riduzione dei costi.

Scalabilità: la pianificazione di picchi di carichi di lavoro è una delle cause principali alla base della manutenzione di una capacità superiore al necessario. Ciò si traduce in un numero superiore di prodotti hardware, software e altre risorse. Chi ad esempio lavora per un rivenditore al dettaglio dovrà necessariamente pianificare periodi di punta nel traffico delle transazioni durante le festività e trascorrere il resto dell'anno sulla manutenzione della capacità inutilizzata in vista di periodi di picco occasionali. Lo spostamento dell'infrastruttura e delle applicazioni in macchine virtuali consente di aggiungere e allocare rapidamente ulteriore capacità in base alle esigenze, senza doverne eseguire la manutenzione per tutto l'anno.

Affidabilità: indipendentemente dalla loro origine (errore hardware, errore umano o interruzione dell'alimentazione), i tempi di inattività comportano costi. I server virtuali sono interamente contenuti come oggetti software ed è pertanto semplice eseguirne la migrazione a un altro hardware fisico, se necessario. A tale scopo sono disponibili varie funzionalità, tra cui Live Migration (per ulteriori informazioni su Live Migration, leggere il white paper intitolato "Panoramica e architettura di Live Migration in Hyper-V").

Agilità: la virtualizzazione permette di conseguire un livello impareggiabile di agilità e flessibilità nel data center. È possibile gestire ed eseguire la manutenzione dei server come componenti software distinti, creare rapidamente nuovi server da immagini predefinite e preconfigurate, nonché riallocare risorse per ottimizzare prestazioni e stabilità. Il risultato: un livello superiore di efficienza delle risorse IT e, soprattutto, un notevole risparmio di tempo.

Elementi di base di un data center virtualizzato

Gli elementi di base di un data center virtuale sono costituiti da server host Microsoft Windows Server 2008 R2 con Hyper-V che eseguono Windows Server 2008 R2 con tecnologia Hyper-V. Qui vengono ospitati i servizi e le applicazioni aziendali in macchine "guest" virtuali.

Il consolidamento di più ruoli server in ambienti virtualizzati in esecuzione in un solo computer fisico consente di utilizzare l'hardware in modo più efficace. Sarà inoltre possibile usufruire di potenziali benefici, quali la capacità di scalare in modo rapido l'infrastruttura, aggiungere risorse virtuali per nuovi carichi di lavoro o conseguire flessibilità durante periodi di manutenzione pianificati o imprevisti. Per indicazioni dettagliate sulla configurazione di Microsoft Windows Server 2008 R2 con Hyper-V, consultare la Guida introduttiva di Hyper-V.

Lo strumento principale per la gestione di data center dinamici basati su tecnologia Hyper-V è System Center Virtual Machine Manager (VMM), che garantisce scalabilità in una vasta gamma di ambienti virtualizzati, a partire da un singolo server fino ad arrivare a un ambiente aziendale completamente distribuito in grado di gestire centinaia di host che eseguono migliaia di macchine virtuali.

Sono numerosi i vantaggi derivanti dalla gestione di un'infrastruttura virtuale con VMM tra cui:

  • Supporto di virtualizzazione per le macchine virtuali in esecuzione su Windows Server 2008 Hyper-V, Microsoft Virtual Server e VMware ESX
  • Supporto end-to-end per il consolidamento di server fisici in un'infrastruttura virtuale
  • Funzionalità di Performance and Resource Optimization (PRO) per una gestione dinamica e reattiva dell'infrastruttura virtuale (richiede System Center Operations Manager)
  • Posizionamento intelligente di carichi di lavoro virtuali nei server host fisici più adatti
  • Una libreria completa per la gestione centralizzata di tutti i componenti del data center virtuale

VMM fornisce un livello critico di gestione e controllo e offre una vista unificata dell'intera infrastruttura virtualizzata tra più piattaforme host e una miriade di sistemi operativi guest. Offre inoltre un set di strumenti efficaci per agevolare l'acquisizione di nuovi carichi di lavoro.

La procedura di conversione guidata P2V (Physical to Virtual) inclusa in VMM semplifica ad esempio il processo di conversione di carichi di lavoro fisici in macchine virtuali. Se utilizzata in combinazione con SCOM, la funzionalità PRO consente la riallocazione dinamica di carichi di lavoro virtuali per garantire di sfruttare al meglio le risorse hardware fisiche.

VMM consente inoltre di eseguire la manutenzione di una libreria di macchine virtuali gestite. In questo modo sarà possibile distribuire rapidamente nuove istanze di sistemi operativi virtuali in base alle esigenze. All'interno della libreria è possibile eseguire la manutenzione di modelli di server già configurati per i servizi e le applicazioni di base.

Man mano che aumenta la richiesta di carichi di lavoro, è possibile utilizzare questi modelli per distribuire nell'immediato una nuova istanza di un servizio desiderato. È inoltre possibile assegnare autorizzazioni granulari ai modelli e delegare a terzi la gestione dei modelli. Per maggiori dettagli sulle operazioni di installazione e configurazione di System Center Virtual Machine Manager 2008 R2, consultare la Guida alla distribuzione di Virtual Machine Manager.

SCVMM 2008 R2 Self-Service Portal 2.0

VMM dispone di un portale Web self-service (VMMSSP) che consente agli utenti autorizzati di creare nuovi server virtuali basati sui modelli. È possibile stabilire quali utenti possano utilizzare il portale e consentire ad altri membri del personale IT o di reparto di eseguire il provisioning di nuovi computer in base alle esigenze. 

VMMSSP consente di delegare alcune attività per conseguire un livello superiore di risparmio in termini economici. Le business unit possono soddisfare le proprie esigenze IT, mentre l'infrastruttura centralizzata è in grado di gestire il pool di risorse fisiche (server, reti e hardware correlato). In questo modo sarà comunque possibile erogare servizi in locale in base alle esigenze, senza doversi occupare di attività a livello di gruppo di lavoro. 

Le business unit che si registrano nel sistema basato sul portale self-service possono dedicarsi a una vasta gamma di funzioni fondamentali. Tramite l'utilizzo di moduli standardizzati, possono ad esempio richiedere la creazione di nuove infrastrutture o modifiche ai componenti infrastrutturali esistenti, oltre a inviare richieste all'infrastruttura. I moduli standardizzati consentono di disporre di tutte le informazioni necessarie per soddisfare le richieste senza dover contattare ripetutamente la business unit per i dettagli.

È possibile inoltre consentire alle singole business unit di creare e gestire le proprie macchine virtuali mediante i moduli disponibili nel sito Web di VMMSSP. Se una business unit invia una richiesta di creazione di una macchina virtuale, verrà avviato un processo di provisioning automatico. In questo modo la macchina virtuale verrà creata in modo più rapido ed efficiente rispetto all'intervento manuale. Le business unit potranno quindi designare i propri amministratori, operatori avanzati e utenti, nonché allocare risorse e personale IT ad altre attività.

È possibile semplificare il processo di registrazione delle business unit e definire in modo preventivo le relative esigenze. In questo modo non sarà più necessario implementare manualmente nuovi carichi di lavoro. In VMMSSP vengono raccolte informazioni relative alla business unit e alle risorse da configurare. Anche il processo di convalida e provisioning delle risorse per le business unit è stato semplificato.

È possibile utilizzare VMMSSP per assegnare risorse in base alle richieste inviate dalla business unit. Infine, le modifiche alle risorse seguono un ciclo di richiesta e approvazione. Tali richieste rimangono archiviate nel database. In questo modo si riduce drasticamente il carico amministrativo relativo al controllo e alla gestione delle modifiche. Tutti questi vantaggi si traducono in risparmi di tempo immediati e nella possibilità di concentrarsi sul proprio lavoro in modo più efficiente.

Ulteriori risorse

Sono disponibili diversi strumenti e risorse aggiuntive per iniziare. Il primo strumento è il Microsoft Assessment and Planning (MAP) Toolkit per Hyper-V, che consente di fare il punto della situazione sull'ambiente server corrente (inclusi i sistemi operativi Windows Server e Linux in esecuzione in un ambiente virtuale), determinare i server sottoutilizzati e quindi generare selezioni host di server e valutazioni di candidati di virtualizzazione per l'implementazione di Hyper-V.

MAP include inoltre una funzionalità di individuazione VMware che consente di identificare i server già virtualizzati in esecuzione in VMware che è possibile gestire con la piattaforma Microsoft VMM. È possibile eseguire la migrazione di questi server a Windows Server 2008 R2 e Hyper-V.

È inoltre possibile utilizzare lo strumento Microsoft Integrated Virtualization ROI Calculator per calcolare i potenziali risparmi energetici con Hyper-V prima della distribuzione. Infine, le guide alla distribuzione cloud di Hyper-V rappresentano ottime risorse per conoscere nei dettagli tutti gli aspetti di una distribuzione di virtualizzazione, tra cui architettura, distribuzione e operazioni.

Sono numerosi i potenziali vantaggi derivanti dalla virtualizzazione, non solo dal punto di vista delle emissioni di CO2, ma in relazione ai profitti. Contestualmente al consolidamento delle risorse sarà possibile introdurre maggiore flessibilità, scalabilità e resilienza. Il tutto è traducibile in un risparmio di energia e costi, ma soprattutto in un maggiore livello di efficienza nell'organizzazione.

Joshua Hoffman

Joshua Hoffman* è l'ex caporedattore di TechNet Magazine. Oggi è un autore e consulente indipendente che offre i suoi servizi ai clienti in merito a tecnologie e marketing rivolto a destinatari specifici. Hoffman è inoltre caporedattore di ResearchAccess.com, un sito dedicato alla crescita e all'arricchimento della community coinvolta nella ricerca di mercato. Vive a New York City.*

 

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