Microsoft Office 365: il trampolino di lancio nel cloud

Anche se la migrazione verso il cloud si dovesse rivelare inevitabile, Microsoft Office 365 ed Exchange Online possono semplificare la situazione di coesistenza che si verrà a creare nella maggior parte delle procedure di migrazione.

Alan Maddison

Sembra che ultimamente si parli molto del cloud computing. Molte organizzazioni hanno già iniziato la migrazione verso il cloud e hanno scoperto incredibili vantaggi e conseguenze positive sulle attività IT e sull'azienda complessivamente. Alcuni di tali vantaggi comprendono migliore flessibilità e reattività verso le business unit, che consente di incrementare i pregi dell'IT, aumentare le innovazioni e di garantire all'azienda un successo a lungo termine.

Gartner Inc. ha stimato che i ricavi derivanti dal cloud computing aumenteranno oltre il 300% per arrivare a 150 miliardi di USD entro tre anni. Tali proiezioni si basano sul fatto che i vantaggi derivanti dalla migrazione delle attività IT nel cloud possono rivelarsi sostanziali.

Da un punto di vista più pratico, la migrazione al cloud cambia anche il modo in cui l'IT incide sul bilancio aziendale. Il cloud computing consente di trasferire le spese in conto capitale a spese operative in corso. A causa della relativa flessibilità del cloud computing, le spese operative sono generalmente inferiore. Le organizzazioni sono in grado di ottimizzare in modo più efficiente i propri ambienti IT dal punto di vista delle dimensioni. Per le organizzazioni che effettuano la migrazione al cloud, i giorni in cui budget ottenuti con il sudore venivano dedicati a server che finivano per essere significativamente sottoutilizzzati sono diventati un ricordo lontano.

Malgrado i significativi vantaggi tangibili, un cambiamento così netto nelle attività IT non arriva senza problemi. La connettività di rete, la sicurezza dei dati e la capacità di soddisfare i requisiti di conformità alle normative sono alcuni dei problemi più comuni citati dalle aziende quando considerano la migrazione al cloud.

Come con ogni tecnologia che crea un tale cambiamento netto nelle attività IT, molte aziende si avvicinano alla migrazione al cloud con cautela. Le aziende intenzionate a fare il salto cercano di sfruttare al massimo i vantaggi derivanti da tale cambiamento. Per molti, l'approccio più efficiente consiste nel migrare innanzitutto una soluzione semplice come la messaggistica.

Coesistenza con il cloud

Sembra che molte organizzazioni stiano adottando un approccio ibrido alla migrazione dei propri sistemi di messaggistica al cloud. Esistono motivi validi per questo tipo di segmentazione degli utenti. Tale approccio può offrire vantaggi che non sono raggiungibili in altri modi. Un'infrastruttura ìExchange Server locale coesistente con Exchange Online (una delle offerte principali di Microsoft Office 365) rappresenta un insieme di funzionalità piuttosto avanzato.

Qualsiasi organizzazione che decida di migrare il proprio ambiente di messaggistica al cloud dovrà affrontare un periodo di coesistenza tra l'infrastruttura esistente e quella basata su cloud. Per le organizzazioni che migrano contemporaneamente l'intera infrastruttura di messaggistica al cloud, il periodo di coesistenza corrisponderà solo al tempo impiegato per la migrazione. In questa situazione, le conseguenze sulla disponibilità di funzionalità durante la fase di transizione dovrebbero essere limitate.

Per una coesistenza a lungo termine, l'insieme di funzionalità disponibili diventa sempre più importante e rappresenta un elemento fondamentale delle funzionalità disponibili tra gli utenti del cloud e gli utenti locali. Nel considerare la migrazione di un segmento di utenti nel cloud, è importante ricordare che Microsoft definisce insiemi di funzionalità semplici e avanzati.

Come è implicito nel nome, l'insieme di funzionalità semplice offre un insieme limitato di funzionalità, tra cui instradamento della posta elettronica con uno spazio dei nomi condiviso e un elenco indirizzi globale condiviso. Per una coesistenza a lungo termine, esiste solo una scelta pratica. Per avere l'insieme di funzionalità avanzate sarà necessario disporre di un'infrastruttura Exchange 2010 SP1 in locale, che può essere un singolo server che ospita i ruoli Trasporto Hub, Accesso client e Cassetta postale (richiesti per il supporto dell'accesso alla Cartella pubblica legacy).

Non è necessario abbandonare Exchange 2003 o Exchange 2007, i quali tuttavia dovranno coesistere con un server Exchange 2010. Se si utilizza un ambiente Exchange 2003 o Exchange 2007 esistente, non è necessario dimensionare il nuovo server Exchange 2010 come se dovesse sostituire i server esistenti.

Ciò consente un approccio conveniente per garantire agli utenti un'esperienza costante. Uno dei molti altri vantaggi di questo approccio consiste nel fatto che quando si tratta di migrare le cassette postali degli utenti al cloud, è possibile migrarle direttamente dai server Exchange 2003 o Exchange 2007 mediante la funzionalità di spostamento remoto nella console di gestione di Exchange 2010.

Ciò vale anche per una migrazione online, in cui l'utente non si renderà realmente conto della migrazione della propria cassetta postale. In Outlook viene utilizzata la funzione Individuazione automatica per gestire la modifica nella configurazione. Inoltre, poiché questa migrazione è reale e non solo una copia in una nuova cassetta postale, non verrà forzata la risincronizzazione della tabella OST (Offline Storage Table). Solo questa strategia può ridurre in modo significativo il traffico di rete e garantire agli utenti un'esperienza trasparente durante la migrazione nel cloud.

Da una prospettiva locale, un'altra importante considerazione è la flessibilità bidirezionale delle migrazioni delle cassette postali. In un processo noto come off-boarding, è possibile scegliere di migrare le cassette postali dal cloud all'infrastruttura locale.

Una nuova modalità di messaggistica

Uno degli aspetti più convincenti di una soluzione ibrida è il fatto che esiste una quasi totale parità tra le funzionalità disponibili per un utente cloud e un utente locale. Gran parte dell'insieme di funzionalità avanzate funzionerà in qualsiasi client Outlook supportato. Microsoft Federation Gateway, componente richiesto nell'ambito della topologia di distribuzione del ruolo del server Accesso client di Exchange 2010, consentirà tutto questo.

Microsoft ha riflettuto a lungo per garantire che l'esperienza dell'utente di un'organizzazione potesse essere coerente a prescindere dal fatto se si trattasse di un utente nel cloud o locale. Ciò comprende il supporto di dispositivi mobili con Exchange ActiveSync e la fornitura di funzionalità di cancellazione self-service in remoto nel caso un utente perda il proprio telefono cellulare. Esistono una vasta gamma di altre funzionalità fondamentali che consentono di creare l'aspetto di un'esperienza coerente, tra cui la capacità di disporre di uno spazio dei nomi condiviso, un singolo elenco indirizzi globale, un elenco unificato di disponibilità, calendari condivisi e cassette postali condivise.

In termini pratici, ciò si traduce nel fatto che, a prescindere dalla posizione della cassetta postale dell'utente, quest'ultimo sarà in grado di interagire con i propri colleghi come se si trovassero nella stessa infrastruttura Exchange. Le attività quotidiane tipiche, quali l'impostazione di riunioni, il controllo della disponibilità degli utenti, la ricerca degli utenti e la consultazione dei calendari rimangono immutate. Se gli utenti utilizzano Outlook 2010, gli strumenti per risparmiare tempo a cui sono abituati, quali suggerimenti per i messaggi di posta elettronica, la visualizzazione delle conversazioni e lo strumento di ricerca delle sale riunioni, continueranno a funzionare senza problemi.

Spazio consistente per la posta elettronica

Exchange Online supporterà cassette postali con dimensioni massime di 25 GB. Poiché molte organizzazioni non si sono neanche avvicinate a una simile offerta, molti utenti attenderanno con trepidazione la migrazione al cloud. Per gli utenti che accedono alla propria posta elettronica da Internet tramite OWA (Outlook Web App), l'insieme di funzionalità avanzate supporta il reindirizzamento OWA tra ambienti locali. Ciò significa che tutti gli utenti potranno accedere a OWA tramite un singolo URL con il reindirizzamento gestito dal server di Accesso client locale.

L'attenzione che Microsoft ha dedicato per garantire un'esperienza utente trasparente avrà conseguenze incredibilmente positive dal punto di vista del supporto tecnico. Gli utenti non dovranno apprendere nuove modalità per svolgere le attività. Verosimilmente, il numero di ticket di Help Desk associati alle migrazioni delle cassette postali (e alla migrazione in generale) rimarrà relativamente basso.

Archiviazione con facilità

Osservando gli aspetti operativi dell'amministrazione di routine, è importante comprendere le basi che offrono una tale esperienza utente ai vertici della categoria. Forse l'aspetto più fondamentale dell'approccio ibrido è la topologia di routing della posta elettronica centralizzato, che garantisce il flusso di tutta la posta elettronica verso e dall'infrastruttura locale. Di conseguenza, l'intestazione dei messaggi (compresa l'intestazione di autorizzazione) viene conservata in tutti i messaggi. Ciò significa che tutti i messaggi provenienti dal cloud vengono considerati come autenticati. Il monitoraggio dei messaggi inviati dal cloud o dall'ambiente locale costituiranno un processo completo dall'inizio alla fine. Exchange Online supporta inoltre il Rights Management Server locale, il che significa supporto dei servizi Information Rights Management in Outlook e OWA.

Tramite la funzionalità di archiviazione ospitata, è possibile accedere alle funzionalità di individuazione autorizzata, quali l'archiviazione delle cassette postali, i criteri di conservazione e la conservazione legale. Anche se non è necessaria la funzionalità di archiviazione ospitata, la semplice ricerca nelle cassette postali è un'altra funzionalità trasparente. È possibile selezionare una cassetta postale dall'ambiente cloud o dall'ambiente locale e avviare una ricerca che restituisca risultati a prescindere dalla posizione della cassetta postale. Infine, un modello di controllo di accesso basato su ruoli (RBAC) fornisce un controllo granulare dell'ambito e delle autorizzazioni per garantire una gestione dell'infrastruttura efficiente e sicuro.

Passare all'azione

La migrazione al cloud comporta molte complessità, ma la miriade di vantaggi vale senz'altro l'impresa. Si realizzerà una maggiore reattività, flessibilità ed efficienza dell'IT, per non menzionare la capacità di ottimizzare gran parte del budget IT.

Microsoft Office 365 rappresenta una scelta interessante per tutte quelle aziende interessante alla migrazione al cloud. Benché Office 365 sia ufficialmente ancora in versione beta, Exchange Online ha un curriculum di tutto rispetto a prescindere dall'offerta Office 365. La potenza e la flessibilità che è in grado di offrire ai clienti in termini di gestione della migrazione al cloud ha i suoi vantaggi e rappresenta un elemento di differenziazione per Exchange Online in una situazione di coesistenza.

Alan Maddison

Alan Maddison opera nel settore IT da oltre 16 anni, durante i quali si è principalmente dedicato alle tecnologie Microsoft. Negli ultimi cinque anni ha lavorato come consulente per l'erogazione di servizi professionali. È possibile scrivergli all'indirizzo alan.maddison@microsoft.com

Contenuto correlato